INNER WISH: INNER STRENGTH
data
20/06/2006Dal secondo album dei greci Inner Wish mi aspettavo grandi cose. Non per chissà quale strano motivo: semplicemente, sentito "Silent Faces", mi aspettavo che il gruppo crescesse esponenzialmente; per questo motivo, "Inner Strength" è stato una mezza delusione. Solo mezza, in quanto il disco in sè non è affatto male, anzi è un buon ascolto; solo che speravo nel cosiddetto "botto", aspettavo il capolavoro che non è arrivato. Questo "Inner Strength" è un album che, in un certo senso, ricalca le orme del suo predecessore: pezzi orecchiabili, la calda voce di Alexandropoulos che si mantiene su tonalità abbastanza basse, ritmiche da cliché. Nel complesso è un album sicuramente gradevole, in grado di far passare 55 minuti di tranquillo ascolto senza far insorgere la voglia strisciante di cambiare disco; peccato che non decolli mai: si mantiene su un livello di sufficienza per tutto il tempo, e mancano pezzi particolarmente incisivi, che rimangano impressi e facciano venir voglia di alzare il volume fino a far tremare i vetri. Sotto questo punto di vista, è anzi un passo indietro rispetto a "Silent Faces", che poteva vantare alcune possibili hit. Si conferma il buon livello tecnico del gruppo, si conferma la discreta capacità di songwriting, ma non ci sono guizzi significativi, ragion per cui l'album si presenta come un semlice compito svolto con buona dedizione ma poca inventiva, come facilmente confermato dalla prevedibilità di molti brani, soprattutto per quanto riguarda il lavoro di Moros alle pelli, anche se in realtà lo stesso discorso si può fare per tutti i componenti della band. Peccato, non c'è molto altro da dire, se non "speriamo nel prossimo".
Commenti