INNER WISH: No turning back
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01/10/2010E’ un power melodic metal piuttosto ordinario quello che marchia a fuoco il quarto parto del combo greco. I presupposti per fare decisamente meglio c’erano tutti: quante bands vorrebbero dietro al mix di un loro lavoro Fredrik Nordström (che ha aiutato grossi calibri come In Flames, Hammerfall e Dimmu Borgir)? Vogliamo parlare della fila di gruppi che attendono (e sperano) di giovarsi del mastering del finnico Mika "Stratovarius"Jussila (Nightwish, Children Of Bodom, Gamma Ray e molti, molti altri)? Per gli oltranzisti del power metal teutonico crudo e puro la presenza di un leggero tappeto di tastiere, e l’attitudine AOR di alcune tracce potrà far storcere il naso, ma sono forse gli unici due elementi che giustificano (in parte) l’esistenza di un platter così suonato e prodotto bene, cantato con gli attributi e...tremendamente privo di alcunchè di personale. Indubbiamente 'No turning back' racchiude alcuni pezzi di sicuro impatto, sopratutto quelli che presentano un lavoro sui chorus più epico ("Burning Desires", "Welcome To My World"), o qualche accenno più gustosamente speed come "Full Of Lust", ma è davvero troppo poco considerando anche le potenzialità e la perizia tecnica dei sei. Lo scialbo lento, scandito dal piano di Geogiou, chiude malamente (una ballad dopo undici pezzi all’insegna dei riffoni ci dice molto sulla scarsa ariosità di un lavoro simile) un album che, inserito tra un platter degli Helloween e uno degli UDO (bands che gli Innerwish hanno supportato in questi anni in giro per l’Europa) scomparirà dalla vostra memoria nello stesso momento in cui sfiorerà lo scaffale.
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