REVOLUTION RENAISSANCE: TRINITY
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01/10/2010Personalmente penso che Timo Tolkki, musicalmente, sia stato un genio in passato; quello che lui ha scritto con gli Stratovarius ha fatto epoca, generato grandissimi classici e fatto nascere una miriade di clone-bands (qualcuno ha detto Sonata Arctica?), ed anche dal punto di vista manageriale all'interno della band non si discute la sua bravura (l'aver frenato per anni le pulsioni a scrivere dei compagni, rivelatesi poi mediocri songwriters, ed il finto split con Kotipelto, Michaels e Kainulainen nel 2003, per poter fare un tour di addio sold out dovunque, salvo annunciare poco prima della fine del suddetto tour la reunion della formazione originale, non ha parole a commento se non “Diabolico”! Io stesso ci ero cascato, seguendo con apprensione e regolarità all'epoca le news riguardanti la fantomatica Miss K ed i nuovi ipotetici innesti!). Ok, e questo era il passato remoto. Oggi cosa abbiamo per le mani? 'Trinity', il terzo e postumo album dei Revolution Reneissance, scioltisi qualche mese fa per mancanza di interesse da parte del pubblico e dei promoters (parole di Tolkki). Cosa dire di, quindi? Che è dannatamente poco ispirato, come i due dischi precedenti del resto. Non fraintendetemi, questo non è un album scritto male, anzi, si ascolta abbastanza piacevolmente, solamente mancano il genio e la classe che hanno caratterizzato lo Strato-sound in passato. Altro problema da citare è lo scarso appeal del singer Gus Monsanto, decisamente poco carismatico ed intenso lungo tutta la durata dell'album, e dotato di una scarsa estensione vocale che spesso limita il livello di gradimento di chorus e bridges. Nove i pezzi, tra i quali spicca solamente la lunga title track posta quasi in chiusura; per il resto tutto mediocre. Da citare comunque la produzione, al solito da serie A, il guitar working di Timo, sempre grandissimo, ed un artwork fantastico. Spero che lo split serva al corpulento chitarrista per ritrovare l'ispirazione vincente al suo ritorno sulla scena, e che il titolo della seconda traccia, ”Falling To Rise” porti bene per il futuro.
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