HELLOWEEN: GAMBLING WITH THE DEVIL
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22/11/2007Gli zuccotti quest'anno hanno avuto una stagione strana. Sarà l'estate torrida, la primavera tardiva, la congiunzione del Toro che entra nella casa della Vergine a prendere il the con i Gemelli, fatto sta che Michael Weikath e soci hanno deciso di spiazzare i loro fan con un disco sconcertante. "Gambling With The Devil", un titolo che è tutto un programma: una vera scommessa, un gioco d'azzardo che ancora non sappiamo se pagherà o meno. Ricordando la strada intrapresa con gli ultimi full lenght, dalla commercialità melodica (un po' eccessiva, a voler ben vedere) di "Rabbit Don't Come Easy" alla nostalgica riscoperta e riattualizzazione dei clichè classici di "Keeper Of The Seven Keys - The Legacy", spiazza alquanto che il nuovo disco proponga un sound poco compatto, oscillante di brano in brano da sonorità alla "The Time Of The Oath" a "Pink Bubbles Go Ape", con incursioni in "The Dark Ride" ed inquietanti punte di Pop Rock. Il primo ascolto è effettivamente sconcertante ed anche un poco deludente, ci si poteva aspettare qualcosa di più visto l'ultimo lavoro della band: l'impressione è quasi che il lavoro di composizione sia stato demandato a Löble (qualcosa come "vai, gioca un po' che noi vediamo di seguirti"), con il risultato che si trovano ritmiche complesse con riff poco incisivi; d'altro canto, riascoltando l'album guadagna in melodia ciò che ha perso in ispirazione. Questo significa che abbiamo a che fare con il classico disco da ascoltare più volte, anche se stavolta non è necessariamente un pregio; troviamo passaggi ed idee che sanno di già sentito ("If I Could Fly" e "Push" sonon stati buoni pezzi, ma hanno già trovato collocazione su un album...) miscelati a trovate più interessanti, ma spesso al limite della sperimentazione astratta (e quindi poco spendibile all'atto pratico). Sul finale ci si appesantisce un po', ma è pur giusto rendere merito al trittico "The Bells Of The 7 Hells" - "Fallen To Pieces" - "I.M.E.": una bizzarra unione concettuale e tematica di tre pezzi dalle sonorità alquanto diversificate, forse il punto più interessante della "scommessa" degli Helloween.
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