Heart: Brigade
data
02/03/2011Tre anni dopo il mega successo di 'Bad Animal', le sorelline di Seattle sfornano il terzo ed ultimo capitolo della saga AOR della loro carriera, di cui il primo capitolo aveva visto la luce nel 1985. Questo 'Brigade' è forse il disco più lineare, logico e migliore dei tre, anche se è quello che, alla fine, ha venduto meno. Cambio alla consolle dove viene abbandonato Ron Nevinson, e viene reclutato il più "rude" Richie Zito. Il suono ne risente un po', un filo più sporco, un po' più rock, un po' più desivo. Al solito le due sorelline mettono in secondo piano le loro velleità di compositrici chiamando autori esterni per cercare di mantenere il livello qualitativo qualitativo eccelso. Mutt Lange invece prende possesso dei primi due pezzi, e com'è sua natura da Re Mida vivente, li tramuta in classici: "Wild Child" è un brano di hard rock moderatamente tirato con un buon riff e un'ottima melodia nelle strofe, utilizzato in apertura dei loro show era una discreta iniezione di adrenalina. "All I Want To Do" è il singolone dell'album, numero due su Billoard, mid-tempo malinconico con un inciso memorabile, potere immane di Lange. "Secret" è la prima power ballad che se all'epoca poteva risultare oramai un cliche', oggi si urlerebbe al capolavoro. Sammy Hagar firma "The Night", potente brano con un intro acustico che si tuffa poi in un mid potente e cadenzato, il pezzo più duro dell'intero lavoro, notevole l'apertura sul ritornello. "Fallen From Grace" è un altro brano firmato dall'ex Van Halen, diverso dal primo, puro rock melodico e al al limite dell'AOR. "Under The Sky" è praticamente l'unico pezzo firmato dalle sorelle, straordinario brano acustico, sofferto ed eccellente nell'incedere. "I Want Your World To Turn" della coppia Tom Kelly & Billy Steinberg ("Alone" delle stesse Heart, "The Flame" dei Cheap Trick ) è un bellissimo esempio di mid-tempo con una melodia soave nelle strofe e un inciso da far tremare. Un disco quasi perfetto, in complesso un attimo sopra gli altri due, più logico e più attraente in tutte le sue sfumature; anche se composto a più mani, profonde una classe immane ed una linearità accecante, peccato che sia stato l'ultimo capitolo veramente riuscito delle sorelle Ann e Nancy Wilson.
Commenti