CHROMA KEY: You go now
data
22/04/2010Da brivido il ritorno sulle scene del progetto musicale di Kevin Moore, iniziato due anni prima con 'Dead Air For Radios' che marcava l’inizio di un nuovo percorso musicale per il virtuoso tastierista americano. Se il precedente lavoro era improntato su un eletronic-prog-rock con questo comeback le intenzioni dell’ex-membro dei Dream Theater diventano più manifeste: allontanarsi dal progressive, dopo le pressioni ricevute dall’etichetta discografica per il precedente disco, per abbracciare definitivamente la musica elettronica. E' un album notturno 'You Go Now', cadenzato dal malinconico cantato di Moore e dai suoni catturati da radio ad onde medie e da vecchi film, qui ancora più integrati all'interno delle composizioni al punto da costituirne, a volte, anche il cantato stesso ("When you drive", "Please hang up"). Perfetta colonna sonora per un immersione notturna nelle italiche autostrade, magari dopo una giornata funestata dai frastuoni della città, 'You go now' vi spezzerà letteralmente il cuore soprattutto se siete degli inguaribili romantici ("Lunar"), o degli ortodossi malinconici (la voce di Moore trattata elettronicamente in "Subway" e la sua melodia dimessa vi distruggeranno). Non c’è più la sezione ritmica dei Fates Warning (i supertecnici Vera e Zonder) a seminare tempi dispari, e il pianoforte protagonista in 'Dead Air For Radios' qui gioca un ruolo marginale, ma non meno efficace: ascoltate l’improvvisato tappeto sonoro montato sulla voce da segreteria telefonica di "Please Hang Up", e ditemi se sbaglio. Sul finale il secondo parto dei Chroma Key riprende un po' il ritmo con "Astronaut Down", per poi spegnersi nella placida title track che stratifica al giro di pianoforte, percussioni e radio. Il tema spaziale della copertina e di alcune canzoni è un po' il mood che attraversa trasversalmente l’album più lisergico, oscuro e fluttuante dell’artista di Long Island.
Commenti