GREYLEVEL: OPUS ONE
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11/01/2007I Greylevel sono quello che si dice un fulmine a ciel sereno: il trio canadese, infatti, esce dal nulla con questo debut album mettendosi veramente in ottima luce. Figli dell'amore per il prog rock e dotati di ottima tecnica, i ragazzi portano nei nostri stereo questo "Opus One", dischetto contenente sei interessanti tracce. Il polistrumentista Derek Barber è la vera mente dei Greylevel: in questa avventura è accompagnato dalla moglie Esther (che si divide con lui le parti vocali) e da Richard Shukin alla chitarra. Una ricetta interessante, guardando al risultato finale, visto che siamo al cospetto di una band veramente da scoprire. Il prog rock targato Greylevel è cupo, drammatico e molto soft: probabilmente sarà l'influsso derivante dai testi che parlano di speranza e di amori perduti, o forse la vicinanza al sound dei Porcupine Tree. Il disco dipinge l'anima dell'ascoltatore con tinte di grigio malinconiche, rinchiudendola in una teca degna dei migliori platter gothic. Le sei tracce presenti, pur non essendo legate fra loro da un comune denominatore, scorrono come un magma fluido senza notevoli cambi di stile e/o ritmo: insomma se siete alla ricerca di un rock assolutamente non aggressivo ma cupo e malinconico questi Greylevel fanno a caso vostro. La produzione è di buona qualità mentre la cover non mi ha entusiasmato più di tanto: comunque quest'ultimo è un difetto secondario che non fermerà gli appassionati...
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