Forbidden: Omega Wave
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04/12/2010Correva l'A.D. 1985 quando in California nascevano i Forbbiden Evil che, dopo solo due anni, sono costretti a mutare il proprio monicker in Forbidden a causa di un'omonimia con un'altra band. Dopo aver fatto letteralmente il botto con l'omonimo album d’esordio, il gruppo ha deciso di concedersi una lunghissima pausa durata sino al 2007, anno in cui i vari membri si sono riuniti. Ed eccoci giunti, dopo un'interminabile attesa di tre anni, ad avere tra le mani il nuovo capolavoro targato Forbidden: 'Omega Wave'. Dico questo perché la band in tutti gli anni che sono passati dal loro ultimo lavoro ha affinato la tecnica, ed ora si trova ad un livello che definire eccelso è un puro eufemismo. Sin dalle prime note si capisce subito che siamo di fronte ad un immenso muro sonoro caratterizzato da riff assassini, diretti, accattivanti e mai scontati, né tantomeno noiosi. Per farsene una chiara idea basta ascoltare "Forsaken At The Gates", una vera bomba energetica di rara potenza, oppure "Adapt Or Die", "Inhuman Race" e "Omega Wave", una triade che definire alienante è limitativo; senza contare perle del calibro di "Dragging My Casket", un tripudio di riff spaccaossa con un chorus davvero accattivante, e "Swine", con le sue travolgenti armonizzazioni. Sfido chiunque a trovare un seppur minimo calo di tensione ed un qualsivoglia difetto ad un capolavoro del genere. Dire che ci troviamo di fronte alla quintessenza del thrash è dire poco. Per i Forbidden vale la regola del buon vino che invecchiando migliora. Ed infatti con il passare degli anni il gruppo è diventato ancora più coriaceo ed ha acquisito una tale esperienza da poter veramente rompere le ossa a chiunque. Non resta che urlare contro il cielo: bentornati, ragazzi!
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