FIRE TRAILS: VANADIUM TRIBUTE
data
20/08/2003"Vogliamo vivere con il rock'n'roll"…questo, oltre che il titolo di uno dei brani di questo disco, è l'urlo che viene voglia di lanciare dopo l'ascolto di "Vanadium Tribute". I Fire Trails segnano il ritorno sulle scene di due ex Vanadium, vale a dire il drummer Lio Mascheroni ed il mitico Pino Scotto. Circondatisi di musicisti di tutto rispetto, i due "vecchietti" del metal tricolore, ripropongono una serie di classici del loro storico gruppo originario, per l'occasione ri-arrangiati e ri-suonati! Lasciatemi dire che i Vanadium hanno segnato la storia dell'Hard'n'Heavy italiano sin dai primi anni ottanta, facendosi apprezzare per la loro grinta e professionalità anche all'estero…autrice di ben 8 album, la band non si è mai risparmiata laddove c'era da "fare rock and roll", sudando sangue e lottando contro le più impensabili difficoltà! Con "Vanadium Tribute", Lio e Pino restituiscono il dovuto splendore a brani storici, donando loro una nuova veste moderna, senza però snaturarne il feeling originario. Elencare le caratteristiche dei brani presenti nel disco è a dir poco superfluo, visto che la giusta parola per condensarle tutte è "rock'n'roll"…un rock carico di passione, fulminante e granitico, nella migliore tradizione heavy degli anni ottanta. L'approccio è quello di sempre, andando a pescare il gusto settantiano di band seminali, Deep Purple in primo luogo. Il nuovo arrangiamento dei pezzi, tiene, poi, in considerazione gli elementi di modernità, che donano a tutte le canzoni un fascino senza tempo… La voce di Pino è sempre graffiante, nonostante l'età…le ritmiche di Lio e del bravo bassista Angelo Perini, sono sempre precise e martellanti, mentre il tocco particolare di chitarra e tastiere, si fa avvincentemente sentire in ogni brano. Infatti tutti i brani, e dico TUTTI, sono pregni di assoli sconvolgenti e da brivido…rincorse chitarra-tastiera degne del miglior progressive anni '70 e fughe strumentali incendiarie, tipiche del grande metal degli 80s. Artefici di cotanta classe e furia sono le chitarre di Steve Angarthal e le tastiere dell'ex Gotthard, Neil Otupacca. Grazie all'inserimento di strumentisti giovani, il sound dei Fire Trails si caratterizza in un maggiore impatto heavy e power…i brani sempre aggressivi, non danno segni di debolezza, carichi come sono di forza ed energia. Alla reinterpretazione in chiave più heavy, power e speed, in "Vanadium Tribute" si aggiungono anche tre nuovi brani originali marchiati Fire Trails. A parte l'intermezzo tastieristico di "Moving Soul", gli altri due si attestano sugli stessi standard dei rimanenti…la raffinata power ballad "Goin' On" è un tipico esempio di hard rock ottantiano, pomposo e tagliente, mentre la rocciosa e spedita "Wild Horse", mette in luce ancora una volta dei grandi assoli di tastiera purpleiana e di chitarra distruttiva...se è questa l'idea che i Fire Trials intendono sviluppare in futuro, ci sarà di che godere. Non penso ci sia molto altro da aggiungere…di rock non si parla: esso si suona, si ascolta, si vive! Come nota aggiuntiva c'è da dire della presenza, come ospite speciale, di Danny Peyronel degli UFO, nel brano "We Wanna Live With Rock'n'Roll". Non resta altro che associarsi a quest'ultimo anthem.
Commenti