Fangtooth: Fangtooth
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15/06/2011Nuova uscita discografica per i Fangtooth, combo siciliano sorto dalle ceneri dei Karnstein. Grazie al fondamentale innesto del nuovo bassista Joseph Roginson i nostri, dopo aver sperimentato altri generi e aver acquisito esperienze in altre band, hanno deciso di dedicarsi nuovamente al doom. E la loro fatica è stata premiata con questo cd che rappresenta il loro esordio. Siamo di fronte ad un lavoro di doom classico e tradizionale di matrice ottantiana che fa tornare subito alla mente dei mostri sacri del calibro di Candlemass, SaintVitus e Witchfinder General. Ciò che sorprende in maniera molto positiva è che la band non si limita semplicemente a riciclare gli stili e le ritmiche dei succitati gruppi, ma riesce a fonderli e a miscelarli ad ottime ritmiche sludge dando la tutto un'aurea molto personale ed affascinante. Altra caratteristica che non potrà non essere notata è la bassa qualità della produzione che, mentre per ciò che riguarda e chitarre potrebbe anche essere accettata, non rende giustizia alle sonorità della batteria che sono molto confusie e che, in alcuni punti, sembrano quasi ronzare. Questo mentre il lavoro vocale finisce per non essere mai incisivo, anzi, a essere troppo scolastico e accademico. Citazione a parte merita sicuramente "Martyr", il brano che riesce a spiccare in maniera più netta dal calderone musicale grazie a riff trascinati in cui si alternano delle ritmiche di chitarra classica che sfiorano i lidi del flamenco, e che s'innestano perfettamente con i ritmi sulfurei generati dalla band. Quindi i Fangtooth devono provare a smussare quegli spigoli che ancora inficiano la loro produzione in modo tale da riuscire, finalmente, a ritagliarsi un posto di sicuro rispetto nel panorama metal tricolore e non solo.
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