EXCITER: DEATH MACHINE
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14/11/2010In un mondo nel quale nulla è più una garanzia, in un'epoca nella quale il cambiamento è necessario per tirare avanti ed in una scena metal dove anche le ultime bandiere si perdono con il tempo (qualcuno ha detto Manowar o 'Gods Of War' per caso?), è bello riscontrare che certe bands non sono cambiate fino ad oggi e probabilmente non cambieranno in futuro. Si sta parlando ovviamente degli Exciter, che con il nuovo 'Death Machine', ormai decimo album in carriera, ci regalano un'altra prova del loro thrash veloce quanto semplice ed ignorante ed ottuso quanto basta per piacere a tutti, basato su di un solo riff per la strofa ed un solo riff per il chorus (i bridges? I breaks? Non scherziamo, su dai!). Testi tanto complessi da far sembrare la Divina Commedia le vocalist della musica truzza, con ritornelli composti esclusivamente dal titolo della canzone ripetuto più e più volte ( un esempio? La title track ripete nel chorus le parole death machine per 24 volte!). Unica mosca bianca per questo album è ”Power And Domination”, che ha come caratteristica unica quella di essere basata su un mid-tempo, ma si tratta di un caso isolato. Onestamente, ritengo che se mettessi nella stessa playlist brani da 'Heavy Metal Maniac', da 'Violence and Force' e da Death Machine, le uniche differenze riscontrabili tra i brani sarebbero le vocals di Kenny Winter ed una produzione migliore, per il resto siamo fermi al 1983. E non è detto che questo sia un male, anzi; questo album, così come i suoi predecessori, si basa su di una velocità ed una violenza che nessuno oserebbe al giorno d'oggi, e di una gustosissima semplicità che molte bands hanno perso col tempo a favore di una sterile ricerca di qualcosa di più complesso. Perchè si sa, le cose semplici sono anche le più buone, lo dice anche la pubblicità delle merendine in TV.
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