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ENZIGN: CAST THE FIRST STONE

data

01/06/2003
72


Genere: Melodic Hard-Rock
Etichetta: Z Records
Anno: 2003

Notevole fu la curiosità che mi pervase quando appresi la notizia della nascita del progetto Enzign, band formata e costituita dal guitarist dei grandi Ten John Halliwell, elemento che ha sempre svolto con estrema bravura il suo compito all'interno della formazione inglese, anche se relegato quasi sempre in secondo piano dalla figura di Vinny Burns prima, e di Chris Francis poi. Ecco quindi il chitarrista britannico atteso alla prova del fuoco, in un album completamente creato e suonato da lui stesso in persona, ed avvalsosi per l'esecuzione dei pezzi dell'aiuto di un buon singer come Mark Summer e di un più che rodato batterista corrispondente al nome di Matt Pearce. Ebbene, dopo ripetuti ascolti bilanciati e ben meditati, è subito chiara una cosa: il disco non riesce a decollare, c'è poco da fare; ma quello che dispiace maggiormente constatare è che il motivo non riguarda di certo una mancanza di idee o la non presenza di canzoni vincenti, il nocciolo della questione è da ricercarsi nella produzione del disco, troppo confusionaria e mai all'altezza di songs di questo calibro, che arriva addirittura ad infastidire se il volume del vostro stereo viene innalzato ad alti livelli. La conseguenza di tutto ciò è una sensazione di sgradevole dispiacere, provocata nel vedere composizioni più che valide e melodie accattivanti soffocate sotto i colpi di un sonoro poco curato, sonoro che sembra quasi diventato un marchio di fabbrica delle ultime uscite targate Z Records, una delle label che ha sempre tenuto alto il nome del rock intriso di melodia ma che negli ultimi anni sembra sprofondata in una crisi economica a tratti quasi evidente, visto il basso livello delle registrazioni relativo alle uscite degli ultimi anni. Parlando esclusivamente del lato compositivo delle canzoni, "Cast The First Stone" è invece un disco che potrebbe sicuramente fare la gioia di tutti gli amanti dei Ten e dell'hard-rock melodico ed elegante, tipico degli artisti del Regno Unito. Il cd inizia con la stupenda title-track, una suite di oltre otto minuti che subito riporta alla mente titoli come "The Name Of The Rose" e simili, in particolare per l'unione perfetta di chitarre hard, epicità e melodia, seguita a ruota da altri episodi degni di nota come l'anthem "Midnight" e l'up-tempo "Holding A Gun", tracce dirette ed immediate, che subito si insinuano negli angoli più nascosti della nostra mente per fuoriuscirne davvero difficilmente. Certamente non manca anche qualche episodio leggermente sotto la media, come la poco convincente "Keepers Of The Kingdom", anche se comunque si tratta solo di un paio di episodi sporadici, che dal lato qualitativo non riescono ad intaccare particolarmente la riuscita del cd. Che dire, dispiace dover dare un voto nella media ad un album che avrebbe meritato ben altro, ma per essere imparziali non si può fare altro, è ovvio. Non ci resta che attendere una seconda prova meglio prodotta e registrata, anche se comunque vorrei invitarvi tutti a dare un ascolto a questo comunque meritevole "Cast The First Stone", album in cui John Halliwell dimostra di essere un songwriter di primo piano, oltre che un grande musicista. L'input vi è stato dato, ora tocca a voi...

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