DREAMTOME & IRIS MAVRAKI'S NEVERLAND: REVERSING TIME
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20/03/2008Dall'unione tra i progster turchi Dreamtone e la cantante greca Iris Mavraki nasce il progetto Neverland, una nuova ambiziosa opera di Metal sinfonico con ospiti di riguardo che deve fronteggiare l'uscita in contemporanea di colossi come Avantasia e Ayreon. Il Symphonyc Power/Progressive Metal che prende vita dietro alle menti dei suoi membri non ha una matrice ben definita, esplorando qua lidi a là Blind Guardian e là inserti di musica folcoristica, il tutto accompagnato dall'arrangiamento orchestrale della Philarmonia Istanbul Orchestra e dai tanti cambi di tempo da parte della sessione ritmica. Alla voce di Oganalp Canatan, dal timbro simile a quello di Mr. Kürsch, troviamo la risposta femminile di Iris Mvraki, cantante di stampo lirico indubbiamente valida, e quella dei guest che danno loro manforte come Hansi Kürsch (Blind Guardian), Tom Englund (Evergrey), Mike Baker e Gary Wehrkamp (Shadow Gallery). A tutto questo aggiungeteci pure una produzione di buon livello e la miscela vincente sembrerebbe bella e pronta. Eppure questo 'Reversing Time' fatica a prendere il largo, vuoi per la grande varietà di ambientazioni che ci si trova ad affrontare o per la mancanza di veri e propri punti di forza che mirino all'interesse dell'ascoltatore. Si parte bene, con due brani dal sostenuto incedere e dalle buone potenzialità. La prima, "Shooting Star", presenta un interessante varietà di cambi di tempo nella parte centrale mentre la seconda, "To Lose The Sun", viene magistralmente interpretata da Hansi e, anche grazie ad uno dei pochi refrain davvero godibili, si attesta come punto di maggior interesse del disco. Buona la sognante ballad intepretata da Iris, "Everlasting Tranquillity", mentre brani come "Mankind Is A Lie" e la titletrack tendono a rendere un pò troppo dispersiva la scena. Non decollano "Black Water", dove si sentono sempre più i Blind Guardian, e la marcetta di "Mountain Of Joy", in un curioso mix tra i Rhapsody Of Fire e i Freedom Call, mentre arriva il sempre eccelso Tom Englund a risollevare le sorti di una "World Beyond These Walls" piuttosto piatta. In definitiva questo progetto non è male, ma visti i presupposti era lecito aspettarsi un lavoro di altro livello. Invece i tre quarti d'ora scarsi di 'Reversing Time' dicono tutto e niente, e tendono ad allontare l'attenzione dell'ascoltatore nonostante il buon lavoro dell'orchestra e l'indiscutibile tasso tecnico dei Dreamtone.
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