AZARATH: BLASPHEMERS' MALEDICTIONS
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25/07/2011Nuovo album per l'act polacco, un tempo promettente, adesso consolidato. Con il fido Inferno (Behemoth) dietro le pelli, i ragazzi hanno sfornato una belva che difficilmente passerà inosservata. Assai più vicino al black metal rispetto al precedente 'Praise The Beast', la nuova creatura è un qualcosa che impressiona e spaventa, in senso positivo (per dire). Violento, tecnico, blasfemo, ma anche melodico, epico, anthemico. Il confronto coi maestri Behemoth è inevitabile, e la loro aura si sente tutta nell'iniziale "Supreme Reign Of Tiamat", si sente un maggiore influsso black, e nella successiva "Crushing Hammer Of The Antichrist" sentiamo tutta la violenza della scuola polacca con assoli spettacolari, riff spaventosi e break micidiali. Molto bella "Behold The Satan's Word" che sembra un pezzo estratto da 'Demigod', con tanto di conclusione acustica. Poi qualcosa accade. L'album sferza verso un sound più epico, oscuro, magniloquente. Molto bella la morbidangeliana (dei bei tempi) "Under The Will Of The Lord" coi suoi riff melodici e sulfurei, le urla infernali di Necrosodom, i continui break. "Lucifer's Rising" è uno dei pezzi migliori con la tecnica spaventosa, i riff assassini e l'anima profondamente maligna, ma la marcia conclusiva Harvester Of Flames" è il vero capolavoro, col suo incedere epico e inesorabile, coi riff che trasudano maestosità in ogni passaggio. Anche la produzione è positiva, pulita e precisa quanto basta, senza snaturare l'aggressività di fondo.
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