DISMEMBER: DISMEMBER
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10/03/2008I signori incontrastati del Death metal made in Sweden sono tornati. Orfani dello storico batterista Fred Estby, i nostri ci presentano il loro ottavo, omonimo, studio album. Gli anni passano per tutti, ma l'attacco della prima traccia "Death Conquers All" ci dice subito che il discorso vale solo relativamente per i Dismember: la furiosa galoppata iniziale, alternata a lenti e melodici mid-tempos, sono quanto più un fan del genere possa apprezzare, e subito ci confermano che, anche in questo ennesimo album, l'ultracoerenza è la via degli svedesi. I riff non sono mutati quasi per nulla, in un certo senso si sono anche semplificati e "ripuliti", ma non hanno perso nè smalto nè efficacia, anzi. Non si avverte un'eccessiva ricercatezza melodica in queste nuove undici tracce, anche se c'è da dire che l'esordio violento del cd (violenza smorzata quasi subito) va a mitigarsi man mano, presentando tracce davvero lente e ossessive nella loro pesantezza. Parlavamo dell'aspetto melodico, e avevamo detto che non si avverte una grossa ricercatezza in questo senso, piuttosto un portare avanti la tradizione, come sempre. Quindi fraseggi e solo in puro stile maideniano, quasi a livelli di plagio, in certi casi ("Under A Bloodred Sky"). Per il resto non si sente nient'altro che non abbiamo già sentito, anche se con una freschezza e un impeto ritrovato. Che per una band come i Dismember non è poca cosa. Alla fine si potrebbe dire che la vera forza di 'Dismember' stia nella forma dei componenti, e so che questo ai fan basta e avanza. Non so gli altri.
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