DARK TRANQUILLITY: FICTION
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07/05/2007Avevamo lasciato i Dark Tranquillity tre anni fa con un piccolo masterpiece targato “Character”, un platter che ristabiliva in toto la loro supremazia in campo swedish death (o meglio, in un certo ambito di swedish death) dopo una poco faticosa risalita durata una manciata di album. Era senza dubbio difficile raggiungere le vette del capitolo precedente, questo era chiaro fin dall’inizio, ma quando “Fiction” (che sta ricevendo ovunque accoglienze roboanti e ovazioni clamorose, anche negli Stati Uniti) ha cominciato a girare nel mio stereo sono rimasto vagamente interdetto. Per farla breve, Stanne e compagnia si sono adagiati su allori ben confortevoli vista la qualità del materiale… ma nemmeno la qualità, inattaccabile, quanto la voglia di osare e l’intraprendenza che è sempre stata parte integrante del dna dei DT. “Fiction” è forse il disco più straight forward dai tempi di “The Mind’s I”, che pesta duro fin dall’inizio e vede il come al solito talentuoso Mikael alle prese con le clean vocals solo in brevi passaggi (“Misery’s Crown”), mentre il suo growl poetico riempe al 90% le linee vocali. Alla fine non è che ci si possa lamentare; “Nothing To No One”, The Lesser Faith”, “Terminus”, a mio avviso il pezzo migliore del lotto, “Blind At Heart” e “Focus Shift” sono composizioni che la maggior parte dei gruppi non riuscirebbe mai a comporre, però resta un gusto amaro nelle orecchie, e non si tratta certo di cerume, ma del fatto che stavolta i Dark Tranquillity hanno fatto un copia incolla. Ed è questo che pesa, chè i pezzi sono, come detto, molto buoni. Peccato, grandissimo peccato.
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