DARK TRANQUILLITY: Atoma

Affidabili e consolidati, i signori del sound made in Gothemburg, dopo che una band loro concittadina ha definitvamente smesso di provarci (no, non li nominiamo nemmneno), sono tornati col loro undicesimo album dopo 27 anni di onorata carriera. A prima vista c'è già una nota "stonata", l'artwork. In tutta sincerità ci aspettavamo qualcosa di meno scontato, ma con le note iniziali si capisce subito cosa sarà questo lavoro: in "Encircled" riecheggia 'Character', coi soliti riff dei DT, il solito Stanne sopra le righe, le solite tastiere, le solite melodie. Unico neo, il riff bruttino e scontato di chitarra e tastiera. Segue la title track. Bella, malinconica, un ottimo Stanne che alterna growl e clean, melodie struggenti e riconoscibilissime. "Forward Momentum". E qui siamo spiazzati. Si sentono gli Anathema, addirittura qualcosa dei Depeche Mode nelle tastiere e nelle melodie, si va quasi sul gothic metal. E si prosegue su questa linea, che è un po' il limite di 'Atoma' in quanto non ci sono guizzi, non c'è un brano che spicchi sull'insieme, il livello è omogeneo, riconoscibile anche se in parte innovativo. Spiccano i bei riff di "Neutrality", coi blast di "Pitiless" (occhio all'assolo) e la violenta "When the World Screams", coi suoi riff spettacolari. Ma questo è un album di melodie, di malinconia, di atmosfera gothic, come so evince nella intensa "Our Proof for Life", che sembra uscita fuori da un vecchio album dei Paradise Lost, col suo bridge intensissimo, su cui poggia un assolo stupendo, nonchè la malinconica "Cave Embers", ottima chiusura per la versione normale del disco. L'edizione digi contiene altri due brani, uno dal sapore quasi prog (The Absolute") e un bellissimo quanto inaspettato goth metal, che sembra direttamente uscito dalla discografia dei Sentenced, "Time Out of Place". Un album solido, maturo, dai tratti ben riconoscibili, senza guizzi di genio, duro e malinconico allo stesso tempo. Una certezza.