DARK TRANQUILLITY: Moment

C'era molta curiosità da parte nostra attorno a questo nuovo album dei Dark Tranquillity, specialmente perchè il chitarrista e fondatore Niklas Sundin è stato sostituito ufficialmente da un duo di axe-men composto da Chris Amott e Johan Reinholdz. Un cambio non da poco per la band svedese, che se già aveva ricevuto un contributo ridotto da parte di Sundin per la realizzazione del precedente 'Atoma', adesso è costretta ad una vera e propria svolta. I nuovi arrivati, peraltro, rappresentano una scelta oculata, perchè da una parte Reinholdz (Andromeda, Nonexist, Skyfire) è sempre stato un grande fan della band, mentre Amott è un musicista di grandissima esperienza che ha militato negli Arch Enemy e in vari altri gruppi (Armageddon, Black Earth, ecc.). Questo mix particolare ha consentito a Stanne e compagni di rimanere ben legati al sound e allo stile tipico dei Dark Tranquillity, inserendo allo stesso tempo nuove idee, con il contributo e la personalità dei nuovi arrivati. D'altronde, il combo svedese, giunto ormai a circa trent'anni di carriera, ha da tempo avviato un processo di rinnovamento che lo ha portato a sperimentare nuove strade. In 'Moment', in particolare, forse più che mai la band non punta necessariamente su un approccio aggressivo: le chitarre sono certo ben presenti (peraltro ora sono pure due), ma oltre ad esserci una notevole cura per le melodie è tutto l'insieme che acquisisce dei contorni e dei dettagli di grande effetto. In tal senso, il lavoro dei due chitarristi e di Martin Brandström è veramente eccelso, perchè sono riusciti a creare un sound avvolgente, fresco e ricco di sfumature, che suona perfettamente Dark Tranquillity, ma che allo stesso tempo si arricchisce di elementi atmosferici ed emozionali, certamente già presenti in passato nel sound della band, ma che ora vengono affinati ed elevati all'ennesima potenza. Il disco si apre con "Phantom Days", una traccia assolutamente perfetta come opener, seguita da "Transient", che a nostro avviso è invece quella meno riuscita dell'album, ma è forse più a partire da "Identical To None" che prende avvio in maniera più decisa questo nuovo corso dei Dark Tranquillity. Si segnala, peraltro, che in più di un frangente (ad esempio in "The Dark Unbroken", "Remain In The Unknown", "Standstill", "Eyes Of The World"), Stanne opti anche stavolta per cantare alcune parti in chiaro, ma c'è un brano che sceglie di interpretare interamente con clean vocals, che è la conclusiva "In Truth Divided". In realtà, riteniamo sia superfluo stare a sindacare se i Dark Tranquillity di oggi siano più o meno pesanti, più meno aggressivi, più o meno death, ecc.: la band ha semplicemente pensato a realizzare un bell'album, curato nei minimi dettagli, realizzato con grande accuratezza e attenzione, che in certi passaggi riesce a essere più grintoso, in altri riesce maggiormente ad emozionare, mantenendo comunque sempre ben riconoscibile il proprio trademark. Può darsi che inizialmente questo nuovo lavoro farà storcere il naso a qualche fan di vecchia data, ma siamo convinti che, ascolto dopo ascolto, "Moment" riuscirà a vincere la prova del tempo: anzi, pensando al titolo, riteniamo che non sarà semplice espressione di un "momento", ma che rappresenti invece un nuovo e assai significativo tassello in una discografia importante come quella dei Dark Tranquillity.