CROWHURST: III
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05/04/2019La trasversalità sembra essere diventato il pane quotidiano di ogni musicista che si rispetti; una volta esistevano generi ben definiti: dark, thrash metal, doom metal, black metal, progressive etc, oggi sono tutti talmente interconnessi che non si sa dove finisce uno ed inizia l’altro. Calzante esempio è Crowhurst nel cui melting pot confluiscono Prurient, Today Is The Day, Coil, Woven Hand - “Ghost Tropic” - Danzig - “La Faim”, Nick Cave - “Self Portrait With Halo and Snake” - e God Machine “The Drift”, cioè industrial, harsh noise, black metal, folk apocalittico, elettronica sperimentale e sludge che creano un wall of sound monolitico. Il risultato finale equivale a ciò che si otterrebbe nel frullare i menzionati generi; a volte il tutto si incastra perfettamente, tirando fuori tracce molto riuscite, altre ne esce una cacofonia random, manifesto di un anima torturata/devastata dalla bipolarità (la copertina é rappresentativa in tal senso, e Niklas Kvarforth degli Shining ha fatto scuola), calmo e riflessivo, un attimo dopo sclerotico ed incontrollabile. Per la realizzazione di questo lavoro Jay Gambit (unica mente dietro il progetto, che ha pubblicato una miriade di lavori in diversi formati e su altrettante label tra i quali spiccano per sarcasmo: 'Fuck You Morrisey, Beatles e Bono'), si è circondato per l'occasione di diversi artisti tra i quali: Tony Wakeford (Sol Invictus, Crisis) e Tara Vanflower (Lycia, Type O Negative) ed ha affidato il master a Kurt Ballou (Converge). Disco che di sicuro non vi lascerà indifferenti. Spiazzante.
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