BLINDEAD: AUTOSCOPIA - MURDER IN PHAZES
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17/11/2008Distorsioni, suoni dilatati, ritmiche lente, psichedelia. A quanto già band come Cult Of Luna ed Isis hanno saputo dare al cosiddetto "post metal", i polacchi Blindead aggiungono un tocco di elettronica ed una saturazione dal retaggio chiaramente settantiano che nulla di nuovo aggiungono al filone, ma che rendono personale la loro proposta. "Autoscopia - Murder In Phazes" è un disco ipotico, ossessivo, dove i rimandi ai Sabbath sono frequenti, come il suono "panteroso" delle chitarre rimanda espressamente al compianto Dimebag. Un lavoro strutturato sul piano strumentale come un lungo decadimento dove non c'è traccia di sfuriate esecutive. Nessuna urgenza, solo un cammino lento, tortuoso, nefasto, dove ad incidere sono le note malinconiche che si innestano all'interno di un magma sonoro impetuoso, morboso. La voce, perlopiù un growl molto efficace e conturbante, non disdegna momenti puliti in cui, comunque, la tensione che si respira per tutto il cd non perde assolutamente forza. Atmosferico, disturbante, claustrofobico al punto giusto, forse pecca solo in qualche prolissità strumentale che nulla toglie al valore complessivo di un disco che sorprende e non poco per la sua intensa emotività.
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