CONSPIRACY: Irremediable
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27/12/2010Se un progetto del genere si presenta come influenzato particolarmente dal sound di King Diamond, giusto perché ha delle tastiere e fa discreto uso delle voci in falsetto qua e là, beh, c’è da ridire, e non poco. Tra l’altro 'Irremediable' non fa un’ottima figura, neanche dopo un po’ di ascolti attenti. Le troppe tracce si disperdono in melodie acide come in "A Dream Of Fear", o altri brani più tirati, si, ma pur sempre mancanti di quella spinta necessaria a renderli grintosi. "End Of Religion" e "The Invocation Of Hecate" spazzano via tutto attraverso un drumming veloce e preciso, ma son più le volte in cui ogni traccia proposta viene diluita esageratamente da stacchi melodici e cori un po’ fuori luogo. C’è bisogno di crescere ancora, non bastano blast a dismisura per fare un disco. Tra l’altro mi dispiace perché il progetto proviene dalla mente di un ex-Melechesh. Insomma: non dico che ciò doveva bastarmi a spazzar via ogni dubbio, ma quantomeno avere la minima certezza di trovarmi dinanzi un prodotto di qualità, tant’è che il buon Al’Hazred compone musica da solista dai primi anni del 2000.
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