CLAIRVOYANTS: WORD TO THE WISE
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20/01/2009Dopo essersi fatti le ossa per anni come tribute band degli Iron Maiden, i nostrani Clairvoyants (The Clairvoyants nella "formazione-tributo") giungono sugli scaffali dei negozi con il loro disco di debutto, 'Word To The Wise'. Il full lenght si snoda attraverso dieci tracce, di cui la conclusiva è la cover di 'Hallowed Be Thy Name', a voler ricordare comunque le origini e la carriera della combo. La prima cosa che si evidenzia subito è purtroppo una nota stridente, ossia la fin troppo chiara influenza di bands mentori come i già citati Iron Maiden, ma anche Stratovarius ed Helloween: il risultato è un disco ben scritto ma non originale, che poco porta di nuovo e nulla di innovativo alla scena. Va comunque sottolineata la qualità indubbia delle composizioni (se non entusiasmante è lo stile, ciò nulla toglie all'impatto dei brani), irruenti e sanguigne come ci si aspetta da una band abituata a vivere on stage. La grinta non manca, le capacità nemmeno; la voce di Gab Benasconi si incastra bene sull'intelaiatura lontanamente Power dei pezzi, sposandosi in maniera convincente con le chitarre di Luca Princiotta e Marco Demartini. La batteria di Manuel Pisano ed il basso di Paolo Turcatti completano il quadro determinando compattezza e mobilità alle canzoni, ma sono forse il richiamo più diretto agli "ispiratori" della band. Tra spunti più o meno interessanti (dalla cupa 'The Pain Of Sight' alla melodica 'Back To My Dreams' passando per cavalcate come l'opener 'Journey To The Stars') il disco scorre bene, richiamando alla lontana anche qualcosa di vagamente Savatage ma ancdando anche più in là verso l'Hard Rock: ce n'è un po' per tutti i gusti, insomma, ma senza salti bruschi. Alla fine, l'unica pecca risulta essere paradossalmente il loro cavallo di battaglia, quella 'Hallowed Be Thy Name' troppo rielaborata per una tribute band, cui non serve da salvagente poter sfoggiare un Andrè Matos dietro il microfono. Per il resto, 'Word To The Wise' è un buon ascolto, ma poco più. Siamo lontani dall'album "fondamentale"; ciononostante, si intravede la possibilità di un futuro interessante.
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