FROST, JACK: RAISE YOUR FIST TO METAL
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07/12/2003Questo primo lavoro solista di Frost è un album un po' particolare: particolare perchè è bello, potente, ben scritto. Ma anche perchè è banale, già sentito, poco incisivo. Cos'è "Raise Your Fist To Metal"? Forse il manifesto di un metallaro "old school" ed "old fashioned", un disco intrigante che lascia però il tempo che trova. Le influenze dei "grandi anziani" si fanno sentire, non c'è dubbio, e forse si fanno sentire un po' troppo, rendendo l'album un buon tributo stilistico a Judas Priest ed altri, ma contribuendo a renderlo uno di quei prodotti che, una volta tolti dallo stereo, a malapena ricordi di averli ascoltati. Pochi i punti di forza: la traccia di apertura, "Stay", l'unico pezzo capace di restare nella testa, mentre per il resto dell'album sembra di ascoltare i già citati Judas, Axel Rudi Pell, i Manowar o altra "gente" ben nota. Un punto di merito va a "The Man I Am", la canonica canzone "soft" che spezza la durezza di un classico album Heavy.
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