CHARON: THE DYING DAYLIGHTS
data
28/10/2003L'ottimo "Downhearted" ha caricato l'attesa per questo quarto full-lenght della band finlandese. Dopo l'uscita dell'accattivante singolo "In Trust Of No One" mi sono ulteriormente convinto che i Charon avrebbero continuato sullo stile del sopra citato lavoro che ha sicuramente creato il loro sound. Di certo non mi sbagliavo, infatti le canzoni ricalcano quanto già proposto circa due anni fa, ma la differenza da allora la fanno i pezzi inclusi nell'album. Dopo avere attentamente ascoltato questo "The Dying Daylights" mi sono reso conto che la qualità compositiva dei brani non raggiunge i livelli sperati. Nonostante l'opener "Failed" ci proponga ritmiche spezzate che danno una ventata di freschezza nelle composizioni, le successive canzoni segnano un passo indietro. Gli episodi che emozionano veramente scarseggiano e sono troppo simili a quelli del passato che indubbiamente erano molto più validi. Le songs riuscite si contano sulle dita di una mano: "Death Can Dance" (strofa magicamente sensuale che sfrutta al massimo le doti canore dell'espressivo Leppaluoto, ritornello carino), "Drive" (bella canzone con una chiusura melodica, che posticipa il ritornello, davvero particolare: la doppia voce che attribuisce una pienezza straordinaria al suono), "If" (classica canzone che definisce in tutto e per tutto i Charon). In conclusione non è un brutto album ma penso che sia al di sotto delle aspettative e soprattutto delle loro capacità. Speriamo che il tempo sappia portar consiglio...
Commenti