LULLACRY: SWEET DESIRE
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27/08/2003Album d'esordio per i finlandesi Lullacry. La band presenta un gothic metal roccioso che, pur essendo come da copione malinconico, non cede alla banalità e quindi alla produzione di ripetute ballate romantiche. Certo, alla voce c'è una bionda dall'aspetto angelico che potrebbe farvi pensare il contrario ma vi assicuro che davanti al microfono si trasforma in una pantera aggressiva capace di risultare la vera marcia in più del quintetto. Graffianti chitarre (belle idee per riff, arpeggi vari ma soprattutto per le ritmiche) tracciano le linee base delle canzoni che per la verità hanno una struttura abbastanza "sempliciotta" ma risultano comunque convincenti a fronte di buoni ritornelli. L'album scorre velocemente partendo dalle prime e più coinvolgenti songs, passando da "Sweet desire" (che è la più bella dell'album, degna quindi di dare il nome allo stesso) e via via tutte le altre fino all'ultima traccia che rallenta l'ascolto ormai abituato ai ritmi senza pause che la batteria mantiene nelle precedenti canzoni. C'è infatti spazio per una ballad chitarra e voce davvero emozionante. Alla lunga l'album può però stancare...manca quella varietà necessaria a non fossilizzare l'ascoltatore. Potrebbe essere più pulito sia per quanto riguarda i suoni sia per la parte strumentale. Anche la voce potrebbe essere utilizzata meglio, magari per abbellire cori o doppiaggi che non sempre risultano efficaci (secondo me davvero pessima l'idea di inserire una voce maschile ad accompagnare "Downwards" che nel ritornello sfocia quasi in un irritante growl).
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