CATHEDRAL: FOREST OF EQUILIBRIUM
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11/01/2006Formati nel 1989 da Lee Dorrian (voce, ex Napalm Death) e dall'ex roadie dei Carcass Mark Griffiths (basso), la coppia pose subito le basi delle coordinate musicali di questo nuovo progetto guardando ai grandi pionieri degli anni '80 come St. Vitus, Trouble, senza mai dimenticare i padri Black Sabbath. Dopo l'EP di apertura 'In Memorium' (1990) l'anno successivo fu la volta dell'album di debutto per la Earache, dal titolo 'Forest Of Equilibrium', uno degli album più lenti, pesanti e depressivi che la storia del doom possa ricordare, pregno di atmosfere lugubri e a tratti perfino soffocanti, molto influente per tutta la scena doom degli anni '90 che di lì abreve sarebbe esplosa, complice la mescolanza con i generi estremi da poco sviluppatisi. Paragonandolo al predecessore, il songwriting si è fatto assai più vario: le influenze (molteplici) di Black Sabbath e soci si fanno sentire maggiormente, anche se il sound che ne risulta è distantissimo da quello frivolo e trascinante del mood 70's: qui si ha solamente disperazione in un album metal al 100%. Accanto alla coppia già citata possiamo trovare Gary Jennings (l'unico che rimarrà in futuro nel gruppo) e Adam Lehan alle chitarre e Mike Smail alla batteria, con la compartecipazione in veste di sessons di Helen Acreman (flauto) e Reverend Wolski (tastiere). Proprio gli ultimi due mi danno lo spunto per parlare della grande ricchezza compositiva della quale gode quest'album: la voce espressiva, lamentosa di Lee Dorrian si piazza in un'ipotetica mezza via fra le clean vocals e i growls tipici del DM; le chitarre partoriscono riff privati volutamente di qualsiasi dinamicità; a riguardo dei tempi medi delle canzoni fortunatamente è presente anche un pezzo ("Soul Sacrifice") dove il tempo medio aumenta leggermente, rendendo l'ascolto meno monolitico e più facilmente assimilabile. Riguardo all'utilizzo del flauto e tastiere è bene specificare che se da un lato vengono aumentate le parti atmosferiche, dall'altro non vi è comunque (specialmente per il flauto) nessun approcio "progressive" in tutto ciò: come risultato sia nell'intro che nell'outro (i pezzi ove vengono utilizzati) il loro suono è quasi totalmente atono. Per concludere, 'Forest Of Equilibrium' rappresenta uno dei classici per il genere doom metal, e uno dei migliori dischi dei Cathedral, che poi abbracceranno la strada dello stoner 70's psichedelico.
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