BURIED IN BLACK: BLACK DEATH
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11/06/2011Primo album per i teutonici Buried in Black, act di Amburgo dedito a un sound tosto e old school. Citatissimi Gorefest ed Entombed, quindi in fan dei virtuosismi, dello sperimentalismo e del blast beat sono avvisati. 'Black Death' si apre in tutta potenza con "The Bait", brano che subito mette in rilievo le peculiarità della band: mid tempo, riff efficaci ed essenziali, attitudine sincera. Dopo l'assolo figo di "Parasite's Paradise" ci si ferma un attimo a riflettere con le melodie scandinave della pesante "7.045.926". Poi i brani cominciano a farsi monotoni e ripetitivi, salvo momenti interessanti come la monolitica e marcia "Lest We Forget". Poi, dulcis in fundo, il meglio di 'Death Black' è stato relegato alle ultime due tracce. "Violand" tira in ballo gli Entombed di 'Wolverine Blues', mentre la conclusiva "One Ate Seven" è in assoluto la traccia più dura e marcia dell'album col suo inizio lento-funereo e le vari riprese violentissime. Insomma, questi Buried In Black vantano una perizia innegabile, un'attitudine sincera e una produzione potente abbastanza, ma peccano in originalità e varietà. In rapporto alla resa, un peccato veniale.
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