CALIGULA'S HORSE: Rise Radiant
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24/05/2020I Caligula's Horse si sono costruiti una solida reputazione album dopo album, e non si smentiscono di certo con questo nuovo 'Rise Radiant', un altro gioellino che si aggiunge alla loro già valida discografia. La band australiana realizza dunque l'ennesimo discone, nel quale riesce a valorizzare al massimo tutti gli elementi caratteristici del proprio stile: ritroviamo così brani caratterizzati da parti atmosferiche che puntano su un approccio emozionale, talvolta persino poetico, alternate con passaggi più duri e aggressivi e sezioni ritmiche che da semplici e lineari sono in grado di diventare all'occasione complesse e piene di sincopi. Un continuo alternarsi dunque di interpretazioni toccanti ed introspettive, ma allo stesso tempo anche virtuosistiche, che creano una pletora di suoni vividi e affascinanti, di grande forza espressiva. Come al solito, diventa quanto mai impegnativo andare a descrivere le tante influenze che fanno capolino nella musica dei Caligula's Horse: potremmo citare sicuramente i primi Pain Of Salvation o gli Opeth in ambito metal prog, ma si possono ravvisare influenze prog rock di Yes, Genesis o King Crimson, oppure passaggi più tendenti al pop rock alla Muse o ancora più cantautorali alla Jeff Buckley, senza trascurare riferimenti a Karnivool, A Perfect Circle, Katatonia, ecc. Insomma, la forza dei Caligula's Horse sta proprio nell'essere riusciti a prendere spunti da act così diversi per definire uno stile che riesce a essere emozionante, ma anche aggressivo; tecnico, ma anche molto diretto: in 'Rise Radiant' la band accompagna l'ascoltatore in un viaggio sonoro affascinante e avvolgente, imprevedibile e mai banale. Pezzi come "Slow Violence" o "Oceanrise", giusto per citarne alcuni, sono certamente rappresentativi di quello che il gruppo australiano è in grado di offrire, ma il capolavoro del disco è di sicuro rappresentato dalla conclusiva "The Ascent", un'autentica perla di prog metal e un concentrato di emozioni che illumina l'album e non smette di stupire neanche dopo ripetuti ascolti. Gran bel lavoro che difficilmente potrà lasciarvi indifferenti. Si segnala, per completezza, che esiste anche una versione dell'album con due bonus track, ovvero le cover di "Don't Give Up" (Peter Gabriel) e "Message To My Girl" (Split Enz).
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