BORIS: Dronevil
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01/02/2010Dovremo aspettare il favoloso 'Pink', per avere notizie ben più entusiasmanti in casa Boris. Questo 'Dronevil' è l’ennesimo disco in salsa drone, solo per i fanatici della band, e solo per chi adora questo genere. Ecco. Posso così riassumere quello che rappresenta il nuovo lavoro dei nipponici. Quando ci si trova dinanzi lavori del genere molti pensano sempre che sia difficile parlare di un cd così. Nei casi in cui i Boris fanno dischi drone, dagli esordi sino a questo disco, avranno sbagliato tre, massimo quattro volte, e guarda caso è sempre quando hanno a che fare col drone. Dischi come 'Heavy Rocks', 'Akuma No Uta' o altri più movimentati, sono sicuramente più impressi nelle persone, la forma canzone, violentata dai Boris, è senza ombra di dubbio ben più accetta da chi li ascolta. Sicuramente, in poche parole, la dimensione a loro più consona. Nient’altro da dire, se non -altro insuccesso in casa Boris-, se non per un cd fallimentare che risolleva un po’ le sue sorti grazie ad una marziale "The Evil One Which Sobs", davvero ben costruita, figlia di quell’ 'Akuma No Uta' che ancora aspetta il suo successore.
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