BORIS: Rainbow
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02/02/2010Chiamare nella propria formazione, un chitarrista che ha suona psichedelia, è come dire "visto che ci siamo, rincariamo la dose". Già di loro visionari e maledettamente ipnotici, i Boris tentano l’ennesima via della collaborazione, stavolta con il chitarrista Kurihara, e quello che ne esce fuori è un lavoro di rock di ottima fattura, dalle trame stilistiche meno complesse e più devote alla riflessione. L’apertura funge quasi da contrasto, il suo continuo strascicarsi quasi shoegaze, lascia spazio dopo cinque minuti alla pacifica titletrack, dal guitar solo lungo, stranamente elaborato, e nervoso. "You Laughed Like A Water Mark" è a mio avviso una delle più riuscite del lotto, cantata a due e con un mood particolare, malinconico ma che prende subito. Il brano insiste maggiormente sulle voci e sulla chitarra, rompendo un po’ quel "silenzio" ("Fuzzy Reactor") che caratterizza certi momenti del cd. Nei sette minuti di pura jam di "Sweet No. 1", si respira un’aria stoner da paura, con distorsioni ai limiti e una chitarra solista impazzita. Sono però elementi che non alzano la media, del valore di 'Rainbow', qualche manciata di brani sono davvero ottimi ma non fanno di questo disco un godibile piatto degno di chi lo ha composto.
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