bellas, george: The Dawn Of Time
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18/10/2010Negli anni ‘80 era di gran moda il virtusismo chitarristico fine a sè stesso quando ogni musicista mostrava i muscoli in album strumentali non sempre di buon valore. Alcuni sono riusciti a rimanere nella storia, altri invece sono durati pochissimo tempo senza lasciare il segno nella storia della chitarra. George Bellas possiamo considerarlo un seguace dei vecchi guitar hero pur mantenendo un alto tasso di qualità e di dignità musicale. Questo ‘The Dawn Of Time’ è si pieno di scorribande chitarristiche, tanta tecnica, ma c’è anche tanta sostanza. Le composizioni sono frutto della collaborazione con Marco Minnemann alle pelli, infatti uno dei pregi di questo lavoro sono proprio le valide parti di batteria e non le solite drum machine presenti in grossa parte della produzione dei guitar hero. Le composizioni spaziano da melodie neoclassiche di malmsteeniana memoria, interessanti pezzi in pieno stile prog metal fino a sfociare in qualche ballad di buon livello: la monotonia non è un problema di questo lavoro, ma la troppa variabilità della musica può creare un “information overflow” da parte dell’ascoltatore. Le parti di basso e tastiere sono eseguite da George, sono di discreta qualità, senza eccessi, ma si poteva fare di meglio. La batteria ha dei suoni molto belli e reali, mentre il suono di chitarra, quasi vintage, risulta essere il marchio di fabbrica del chitarrista americano. Questo lavoro può essere definito come il giusto equilibrio tra il virtusismo e la giusta dose di buon gusto senza sfociare in lavoro pacchiano o caricaturale. Ottimo disco.
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