AXEL RUDI PELL: Lost XXIII
data
22/04/2022Puntuale con la solita cadenza biennale come gli succede da venticinque anni a questa parte manco fosse una pratica burocratica da espletare torna il biondocrinito axeman proveniente da quel di Bochum. Dei limiti compositivi e del circolo vizioso in cui Axel è piombato da molti anni sono stati versati fiumi di inchiostro, e non sarà certo questo 'Lost XXIII' a cambiare le carte in tavola, tuttavia è doveroso rimarcare che rispetto alle prove scialbe di episodi quali 'Sign Of The Times' e andando a ritroso 'Game Of Sins' e 'Into The Storm' c'è un piccolo ma significativo passo in avanti perchè Axel sembra aver ritrovato almeno parzialmente quell'ardore, quella grinta che sembravano essere scemati. Brani quali l'up tempo "Survive" con un Johnny Gioeli come sempre in bella mostra, il potente class metal "Freight Train" veramente ricco d'intensità e di gusto melodico per non parlare della tellurica “Follow The Beast”, speed metal di quello che non si ascoltava da una vita da Axel sono il segno di una ritrovata vitalità, ma anche l'hard & heavy di "Down On The Streets" è un brano veramente in grado di lasciare il segno, buona anche "The Rise of Ankhoor" con l'impeccabile lavoro alle tastiere di Ferdy Doemberg. Ma immancabilmente purtroppo bisogna evidenziare il rovescio della medaglia testimoniato da tracce quali "No Compromise" che sembra una copia per di più sbiadita di 'Rock The Nations' dell'ottimo 'Mystica', o "Gone With The Wind" fiaccata già di suo da un minutaggio eccessivo e che sembra un collage tra le varie ballad che Axel ha prodotto nel tempo, o la finale title track rivitalizzata dal sublime cantato di Gioeli capace di salvare il brano da un esito decisamente infausto. Ottima la produzione sempre potente come le performance dei vari componenti, la line up d'altronde è la stessa da dieci anni (con l'avvento di Rondinelli al posto di Terrana). Complessivamente il risultato è più che discreto, serve comunque con urgenza più innovazione per evitare questi alti e bassi e riportare il German Guitar Wizard ai fasti di un tempo.
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