ASIA: XXX
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27/06/2012l miglior album degli Asia da qualche anno a questa parte. Già, potremmo iniziare la disamina di quest'album partendo proprio dalla fine, anche perché il nuovo parto discografico della big band inglese è qualcosa che va ben oltre il ritorno estemporaneo sulle scene. Anticipato dal singolo "Face On The Bridge", balzato al numero uno in diverse charts inglesi, caratterizzato dal numero perfetto per antonomasia, tre come i dischi dopo la reunion con la line up ufficiale, e come le decadi trascorse dal disco di debutto che ne aveva sancito l'ascesa nell'olimpo dei grandi nomi che contano, 'XXX' dicevamo è un lavoro che ci presenta una band in pieno stato di grazia, ancora una volta alle prese con un versante compositivo, sicuramente più snello e duttile rispetto ad un recente passato, imperniato attorno ad una forma canzone contratta, ci si permetta l’ardire, posta proprio a metà strada fra le locuzioni melodiche di un certo rock radiofonico ed atmosfere suggestive ricche di fascino nobiliare, caratterizzate da diramazioni modulari dal vago sentore progressive di fondo. I presupposti per il disco da incorniciare ci sono proprio tutti, dal lavoro d'artwork del redivivo Roger Dean, alla produzione speculare di Mike Paxman, già dietro alla consolle di 'Omega', il tutto avvalorato da composizioni del calibro della suadente opening track "Tomorrow The World", l'hard rock molto british di "Judas", fino ad arrivare a "I Know You Feel", sicuramente fra gli episodi più riusciti dell’intero disco, in grado di richiamare lo stile pragmatico degli esordi. Beppe Diana - Voto: 80 ------------------------------------------------------------------------------------------------- Wetton, Downes, Howe e Palmer, quattro tra i musicisti più importanti della scena progressive inglese. Con tale palmares sarebbe lecito attendersi dei lavori pari al loro livello, invece che degli scialbi album dalle sonorità popeggianti, di rock melenso. Non può essere sempre la voce stentorea di Wetton a dover risollevare le sorti, anche se non si può essere costantemente baciati dalla creatività ci deve, almeno, essere un apporto tecnico ed esecutivo che giustifichi la presenza dei quattro. 'XXX', ebbene sono partiti nel 1982 anno di 'Asia', l'album che contiene 'Heat Of The Moment', il brano storico che scalò le classifiche e per cui sono rimasti famosi, prosegue il discorso di 'Phoneix' ed 'Omega': sonorità piatte, poche idee e tanta noia. Non uno spunto che sia interessante, non un passaggio degno di nota, sola tantissima routine e, soprattutto, la consapevolezza di suonare tanto per portare a termine un contratto. Ok che la classe non è acqua e questi quattro signori hanno scritto, a loro modo, alcune tra le pagine più significative del rock progressivo, ma un po' di piglio non avrebbe guastato. Stefano Giacometti - Voto: 45
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