ARENA: PEPPER'S GHOST

Tornano gli Arena coll' attesissimo, almeno dal sottoscritto, nuovo album "Pepper's Ghost": dopo il discutibile live album che ha visto la luce nel 2004 ecco Clive Nolan e compagnia tornare alla ribalta con un nuovo capitolo della loro decennale storia. Sette canzoni per raccontare altrettante storie di mistero ed immaginazione (come recita la copertina dell'album) che vi catapulteranno nel fantastico mondo musicale degli Arena, fatto di brani lunghi, ottimamente articolati e dal gusto incredibilmente melodico e sognante. Stilisticamente non si sono spostati poi molto da quel capolavoro di "Contagion", ed è meglio così in fin dei conti visto che le composizioni risultano ispirate e convincenti: tutte le tracce risultano di alto livello e si susseguono in modo da creare una continuità musicale veramente interessante, che fa sì che il cd possa essere ascoltato più e più volte senza annoiare. La classe degli Arena si fa notare nota dopo nota, in ogni arrangiamento e linea vocale: un lavoro veramente certosino che consegna agli ascoltatori un vero e proprio gioello la cui classe è sintetizzata nei tredici minuti abbondanti della conclusiva "Opera Fanatica", vero biglietto da visita di questo sesto album targato Arena. Questa ultima canzone infatti condensa tutto il meglio sprigionato dalla band in questo album: un iniziale coro lirico, l'incalzante sezione ritmica di Pointer e Salmon, i riff da pelle d'oca di Mitchell, un ritornello assolutamente increbile recitato dalla gran classe di Mr Sowden; il tutto condito dal gusto e talento di Clive Nolan, che dimostra ancora una volta come si possa essere protagonisti di una song anche senza soffocare tutta la melodia con un uso eccessivo delle tastiere. Una produzione di alto livello esente da pecche completa il quadro in sede di recensione: aspettatevi come da tradizione Inside Out una versione extra lusso: io mi accontento della versione promozionale e mi rimetto a sognare sulle note di "Opera Fanatica": vi consiglio caldamente di fare altrettanto!