ANGRA: AURORA CONSURGENS
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12/10/2006A due anni dal precedente e, a mio avviso, discreto "Temple Of Shadows" tornano gli Angra: questo "Aurora Consurgens" è la fulgida prova di come la band di Kiko e Rafael abbia finalmente trovato una nuova dimensione nel sound, tanto heavy quanto distante dai lavori con Matos. Musicalmente questo nuovo disco si pone a metà strada fra "Rebirth" e "Temple Of Shadows": l'impalcatura power metal è sempre presente e lampante (basta sentire le due songs iniziali) anche se le sonorità risultano un po' più dure del solito, come del resto era successo sul precedente lavoro. Le dieci tracce scorrono via fluide anche se, a parte poche eccezioni, non colpisco profondamente l'ascoltatore: il songwriting è buono ma il quintetto sudamericano non dà mai l'idea di spiccare veramente il volo. Non si può certo dire che il disco sia mal realizzato o mal suonato, anzi, però si avverte la mancanza di quelle killing tracks che possano veramente fare la differenza. Vocalmente ormai il buon Falaschi è anni luce distante dal tentare di imitare il buon Matos: del resto la bontà del singer è indubbia e personalmente reputo che gli Angra abbiano fatto una buona scelta, prendendo un singer con una timbrica diversa che, a mio parere, rende meglio nei pezzi più aggressivi e cupi. Quello che non vedo è invece l'aria di novità paventata dalla band: le dieci tracce trasudano power metal da tutti i pori, e l'ottica leggermente più heavy di questo platter non va certo a stravolgere la classica fisionomia del genere. Sarà forse compito del prossimo lavoro traghettare davvero gli Angra verso un modo nuovo e diverso di suonare, ma questo potremo saperlo solo nel prossimo futuro. In definitiva un platter godibile ma che non ha il salto qualitativo necessario per essere un ottimo album o comunque un acquisto obbligato: diciamo che dopo molti ascolti potrebbe annoiare ed è questo, purtroppo, uno dei difetti che penalizza di più questo lavoro. Spero che il prossimo sia veramente il disco della ritrovata consacrazione per i sudamericani, per ora torno ad ascoltare "Rebirth" e "Temple Of Shadows", che ritengo nettamente superiori.
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