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ANCIENT RITES: THE DIABOLIC SERENADES

data

05/03/2005
73


Genere: black
Etichetta: Mascot
Anno: 1994

Gli Ancient Rites sono uno di quei gruppi per i quali si nutre un profondo rispetto oppure il più marcio del disprezzo, non ci sono di solito vie di mezzo. Il motivo di questi estremismi è il fatto che questo gruppo, ben rappresentato dal suo carismatico singer Gunther Theys, è sempre andato dritto per la sua strada, rischiando parecchio, a volte anche la pelle stessa. 'The Diabolic Serenades', il primo full lenght del gruppo di Diest (Belgio), arriva dopo una serie mostruosa di registrazioni nel più oscuro underground (1 demo, 1 EP e ben 4 split) e ci propone un gruppo ancorato al vecchio BM seppure riletto in chiave personale e assolutamente non-scandinava. Per capire la musica degli Ancient Rites, bisogna focalizzarsi su un punto cardine: la storia ed i riti dell'europa pre-cristiana, la sua magia nera ed il suo occultismo. Paganesimo e satanismo sono termini che da soli non significano nulla, ma se relazionati al contesto storico di cui fecero (e in qualche caso fanno tutt'ora) parte, assumono un rilevanza capitale, capaci come sono di disegnare "un'altra Europa" anche se non attraverso le pagine di un libro, ma attraverso le note delle canzoni di questo album. Non a caso nel BM proposto dagli Ancient Rites (debitore moltissimo al caro vecchio HM) si sparla e si spergiura su Gesù Cristo ("Crucifixion Justified" del quale riporterò un estratto più sotto), nobili pedofili del '400 ("Morbid Glory" (Gilles De Rais 1404 - 1440)" fra l'altro al fianco di Giovanna d'Arco) oltre che a una bizzarra lode agli Assiri ("Assyrian Empire") quali crudeli e truci combattenti del passato. Tecnicamente le canzoni si presentano tutte su tempi medio-veloci, e il genere musicale potrebbe essere identificato in un BM molto influenzato dal metal classico per quello che riguarda le chitarre, con la voce di Gunther Theys assai lontana dai canoni tipici del genere (i cosiddetti screaming), ma bensì più similare a quella di Killjoy dei Necrophagia per timbrica e tonalità. Qualcuno in passato ha sostenuto che le parti di batteria di quest'album siano state registrate con l'ausilio della drumming machine, che sia vero o meno, (vista l'elevatissimo grado di precisione) non lo so, e sinceramente anche se così fosse, non è che intaccherebbe di molto il giudizio globale che ho di quest'album. Nella versione che ho io, ossia quella ristampata dalla Mascot Records, è presente anche una bonus track, "From Beyond The Grave part II", che faceva parte dello split con i Thou Art Lord registrato in Grecia (e con Magus Daoloth, non a caso, alle tastiere) l'anno prima. Non brillante per originalità musicale, ma piuttosto interessante per quello che riguarda le tematiche, per una volta lontane da foreste, ghiaccio e tramonti scandinavi vari, 'The Diabolic Serenades' apre le porte della discografia degli Ancient Rites, uno dei pochi gruppi europei, saldamente ancorati alle proprie tradizioni popolari!

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