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LEAVES' EYES: King of Kings

data

15/09/2015
72


Genere: Symphonic Epic Metal
Etichetta: AFM Records
Distro:
Anno: 2015

Dopo meno di due anni dal buon 'Symphonies of the Night', i Leaves’ Eyes tornano sulle scene con il loro sesto lavoro sulla lunga distanza, il primo prodotto dalla tedesca AFM Records dopo aver concluso la loro collaborazione con la Napalm Records. Come da consuetudine, la band capitanata dalla consolidata coppia (sia nella vita, che a livello artistico) Liv Kristine-Alexander Krull ripercorre le storie e le leggende delle antiche civilità nordiche, intrise di fatti di guerra e di amore. In questo nuovo capitolo della discografia della band tedesca si raccontano la leggenda e le gesta di Harald Halvdansson, valoroso guerriero alla conquista dell’antica Norvegia. Dopo l’intro, che si pone come spunto che prepara l’intero racconto attraverso linee musicali apparentemente tranquille, ma cariche allo stesso tempo di intrinseco spirito battagliero, con la title-track si entra più nel merito della storia con un incedere molto sinfonico ed evocativo, nella quale la voce algida e molto lirica della ex voce dei Theatre of Tragedy si pone sempre in primo piano, come in tutti gli album dei Leaves’ Eyes, nelle quali si aggiunge il growl di Alexander Krull quando le melodie prendono una direzione un po’ più aggressiva, soprattutto nella seconda parte del pezzo, mantenendo comunque delle sonorità non particolarmente pesanti. Con “Halvdan The Black” i livelli più propriamente metallici si innalzano, trovando un buon equilibrio tra le voci di Liv Kristine e di Krull, le ritmiche della band (soprattutto le parti di chitarra che ben si sposano con gli incitamenti battaglieri di Krull) ed i cori di accompagnamento, affidati in quest’occasione alla White Russian Symphony Orchestra ed alla London Voices Choir. Questi livelli si stazionano e si consolidano in maniera ottimale nella successiva “The Waking Eye”, che sicuramente sarà un pezzo che farà breccia in sede live grazie ad un ritornello molto orecchiabile, con Liv Kristine sempre a guidare le redini del discorso, e la struttura musicale che le crea attorno la giusta carica. Ormai siamo nel cuore del racconto, e le sonorità folk-metal di “Vengeance Venom” lo testimoniano appieno, assumendo contorni molto festaioli e danzerecci alle vicende del valoroso Halvdan, diventato nel frattempo re, avendo davanti l’unico obiettivo di diventare il monarca indiscusso di Norvegia. Il metal sinfonico dotato di notevole epicità vichinga torna ad essere prepotente con “Sacred Vow”, nel quale le sonorità musicali guidate dalla liricità di Liv Kristine e dalla martellante batteria di Joris Nijenhuis coincidono con le vicende belliche di re Halvdan, che avranno il loro culmine nella successiva “Edge of Steel” (titolo francamente molto manowariano e nella quale compare la voce degli Epica Simone Simons) e in “Blazing Waters”, dove si consuma la definitiva battaglia di Hafrsfjord, con Alexander Krull degno protagonista nelle strofe del pezzo, a cui si aggiungono grandi cori nel ritornello e fraseggi strumentali di notevole impatto, a decretare la suprema vittoria di Harald I, re di Norvegia, la quale viene festeggiata a dovere nella conclusiva e folkloristica “Swords In Rock”. È un lavoro che dimostra di possedere freschezza e vitalità durante tutta la sua durata (circa tre-quarti d’ora), ma soprattutto racconta una storia con un filo logico e narrativo ben precisi. Grazie ad un misurato bilanciamento tra parti musicali considerevolmente belligeranti e parti relativamente più melodiche, dove le qualità vocali di Liv Kristine mostrano tutto il loro fascino, “King of Kings” entrerà sicuramente nella mente degli appassionati del genere sia symphonic, che più propriamente viking, dimostrando come i Leaves’ Eyes possano attestarsi tra i gruppi più importanti e di qualità del panorama del metal intriso di sonorità battagliere ed epiche.

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