ALOGIA: SECRET SPHERES OF ART
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11/03/2005Personalmente, è la prima volta che sento un gruppo Power Prog serbo. In realtà, mi aspettavo un qualcosa di più particolare, una sorta di espressione di una scuola particolare a me ancora sconosciuta. Invece, mi sono trovato ad ascoltare un album come potevano sfornarlo mille altri, certo non una copia di qualcos'altro, ma un chiaro mix di influenze ben definite, miscelate "pure", senza l'aggiunta di qualche "ingrediente segreto". "Secret Spheres Of Art", intanto, val la pena precisare che NON è un album del 2004. Si tratta della ristampa, fatta nel 2004 per la Locomotive Music (e per il mercato estero), di "Price O Vremenu" (trad. "Tales Of Time"), album d'esordio della band per il mercato serbo, uscito nel 2002 per la One Records, e seguito nel 2004, per la stessa etichetta, da "Price O Zivotu" (trad. "Tales Of Life"). Già il fatto di non dover cercare di capire testi in serbo, lingua che in effetti non mastico più dell'ostrogoto, per me ha voluto dire non poco. Ma torniamo a noi. Gli Alogia non sono gli ultimi arrivati, e per quanto il mercato serbo non offra molti grandi nomi, questi ragazzi sono tra i più noti, e vantano un variegato curriculum in sede live che gli ha permesso di suonare, tra gli altri, con Paul Di'Anno & The Killers e i Savatage. Parlando dell'album (in effetti, è di questo che dovrei parlere), dicevo che manca alquanto di personalità. Intendiamoci: i musicisti sono bravi, i pezzi orecchiabilissimi, ma... tra tastierine prog simil-Angra, vocalist che tenta un'imitazione del primo Sammett (che non gli riesce male, ma... fare qualcosina di più?), tracce-ponte (strumentali da meno di un minuto l'una per introdurre il brano seguente), chitarre a tratti maideniane ed a tratti simil-labyrinthiane... in effetti, il risultato è vagamente deludente. Come già ho avuto modo di dire, non si pretende affatto che ogni gruppo inventi un genere nuovo, ma tra la totale innovazione ed il riproporre la solita minestra riscaldata, direi che c'è un po' di roba in mezzo. Ribadisco, molto gradevole, ma banale.
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