IVANHOE: LIFELINE

La Silverwolf Promotion è una nuova etichetta che si affaccia sulle nutrite pagine di Hardsounds: uno dei primi dischi che ci è arrivato è quello degli Ivanhoe. La band tedesca arriva al quinto album a tre anni di distanza dalla precedente uscita (ai tempi per la Massacre Records): davvero un buon traguardo per un combo che, nei vari anni, ha visto parecchi cambi di line-up ed è attiva da ben sedici anni. Venendo al disco, 'Lifeline' contiene nove canzoni power/prog per un totale di poco più di cinquanta minuti di musica: il risultato è un platter certamente influenzato dai grandi nomi della scena, ma che al contempo cerca di ritagliarsi un proprio spazio. Musicalmente dicevamo power a tinte progressive in cui l'ugola di Mischa Mang risulta molto hard rock. Come unione di generi è sicuramente valida, anche se devo rimarcare come, a mio parere, molte band power stanno sempre più aggiungendo tratti progressivi alla loro proposta, andando però a snaturare quella marcata caratterizzazione che può essere sì un limite ma che spesso è la vera forza della proposta musicale. Tecnicamente la band sforna una prestazione ineccepibile, visto che tutti i membri della band risultano molto preparati ed il feeling globale del combo risulta molto buono. Le canzoni hanno quasi tutte una durata consistente, ma questo non risulta un difetto troppo marcato, anzi sono poche le tracce dove si avverte l'effettiva lunghezza (per esempio l'eterna ballad "Angels Hologram"): il songwriting quindi, pur non facendo gridare al miracolo, è di buon livello e riesce a tenere l'ascoltatore al suo posto, senza annoiarlo ma anche senza entusiasmarlo più di tanto. Certo, magari con qualche accorgimento in più (tipo limare la lunghezza di qualche pezzo o migliorarne la varietà) staremmo qui a parlare di un piccolo gioiello, invece dobbiamo accontentarci di un platter discreto che spreca in parte le frecce al suo arco. Comunque gli Ivanhoe ci hanno dimostrato un'ottima perizia tecnica (supportata da un comparto mixaggio/produzione di spessore) e un songwriting positivo: speriamo che, già dal prossimo platter, il combo riesca ad azzeccare quella alchimia che differenzia i buoni prodotti dai grandi album.