ahab: The Divinity of Oceans
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06/10/2009Anche in questo caso il giudizio che qualunque ascoltatore serio di questo tipo di musica potrebbe dare del nuovo album dei tedeschi sarebbe ottimo od infimo. Ci sono stati evidentissime migliorie nel sound rispetto all'album di debutto 'The Call Of The Wrethed Sea' anche se non è sicuramente andato perduto il feeling monolitico (che è la base del funeral doom) date le tematiche trattate, appunto, oceaniche (anche se slegate dal tema 'Moby Dick'); in più se il precedente album poteva essere definito un album funeral doom scolastico, 'The Divinity Of The Oceans' vira leggermente e fa rotta verso il death/doom dei primi anni '90 (primissimi Anathema in particolare) musicalmente tutto ciò è molto apprezzabile, specialmente se avevate sempre voluto ascoltare delle accelerate di doppia cassa dagli Ahab ("Gnawing Bones" e "O Father Sea"). Piccolo appunto: se da un lato tutto ciò rende la proposta musicale più longeva e matura, dall'altro affievolisce la mastodontica pesantezza e senso claustrofobico tipici del precedente album, facendo di 'The Divinity...' un'album dal sound abbastanza comune nel suo genere. Che sia un bene oppure un male non sta a me deciderlo, qui si parla di gusti soggettivi. Tecnicamente i suoni malinconici e "distanti" che tanto effetto avevano avuto nel debutto, sono stati riprodotti fedelmente anche in questo caso, enfatizzati maggiormente anche dal cantato pulito, in certi fraseggi, di Daniel Droste. Sicuramente un album che fa coppia perfetta con il suo diretto predecessore, per cui la "navigazione" del capitano Ahab continua in alto mare, senza problemi di sorta.
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