8-POINT ROSE: Primigenia
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15/09/2010Ma che bella sorpresa! Quando mi sono messo all'ascolto di questo 'Primigenia' mi aspettavo i soliti cloni degli "In Flames goes melodic, goes death", invece gia' dalle prime note mi trovo di fronte ad un qualcosa che e' di difficile classificazione, e gia' questa e' una rarita'. Se poi aggiungiamo che i pezzi sono uno più' bello dell'altro lo shock e' totale. Ci troviamo di fronte ad una band di ragazzi svedesi giovanissimi (l'età media è vent'anni, sconvolgente), che propone una sorta di power-melodic-death-nwobhm-heavy-aor! Ma che e'? Mi date del pazzo? Ok, ci sto. Ma andate per favore ad ascoltarvi il disco, troverete riff melodici con assoli alla Maiden o Priest, doppia cassa all'occorrenza, growl e scream che per una volta non sfigurano, un singer che accosto per certi versi a Robin Mc Auley di shenkeriana memoria ed a Sammy, singer dei Private Line. Aggiungiamo una produzione perfetta ed alcuni brani che sarebbero delle sicure hit da classifica. Il risultato è inquietante! Anche la title track, che null'altro e' che uno strumentale, riesce ad essere perfetta. Pure la cover downlodabile dal loro sito di "This Is It! di Jackson sembra un pezzo composto da loro, e che nulla ha a che fare con il fu re del pop. Che altro volete? Difficile menzionare il pezzo migliore, forse "When Chaos Rules Our Lives" ma e' come fare un torto a tutto il resto. Piacevole anche la guest list di artisti che hanno dato il loro contributo tra soli di chitarra ed innesti growl (da Peter Grehn dei Morgana Lefay a Jonas Jarlsby degli Avatar, da Tomas Olsson dei Bloodbound a Johan Reinholdz degli Andromeda). Finalmente qualcosa di nuovo, fresco ed originale che di questi tempi fa rima con capolavoro. Che genere fanno? Ma chi se ne frega!
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