TOM HOWELLS: Black Metal - Oltre le tenebre
Non è il solito libro sul black metal nordico, tutt’altro; scritto a più mani, si prefigge lo scopo di analizzare le scene alternative (con una corposissima serie di foto relative a copertine, panorami, loghi e band) che in qualche modo sono state precorritrici del boom scandinavo, cioè quella italiana più avant-garde (Mortuary Drape, Opera IX e Monumentum), quella greca più melodica (Rotting Christ, Varathron, Necromantia, Septic Flesh), quella polacca che si muoveva sulle coordinate norvegesi (Behemoth, Graveland, Thorr’s Hammer) quella Portoghese più teatrale (Moonspell), quella Francese più grezza ed allucinata (Mutilation e Vlad Tepes, Osculum Infame), l’esotica e sinfonica scena est europea (Negura Bunget, Tormentor, Master’s Hammer). L’opera non va solo a ritroso ma scruta anche i fenomeni recenti, tipo il USBM (Nachtmystium, Wolves In The Throne Room, Xasthur, Profanatica, ABSU, Von, Averse Sefira, Leviathan, Krallice), studiandone peculiarità, l’identità, l’estetica, la filosofia, l’isolazionismo ed addirittura le correnti, differenziandole tra: trascendente ed iperborea; osserva come il BM ha caratterizzato la scultura nonché la stesura di alcuni libri che ne sviscerano lo sviluppo nella scrittura americana; da spazio agli artisti che creano i loghi delle band, le etichette ed i negozi che lo distribuiscono.
Non trascura nemmeno quella parte di scena norvegese che non ha avuto il risalto mediatico delle band apparse su tutti i giornali scandalistici dell’epoca, ci riferiamo ai Thorns di Snorre Ruch, presente sulla scena del delitto di Euronymous insieme a Varg Vikernes (tra l’altro l’autore instilla il dubbio che nessuno sa veramente come siano andate le cose durante l’omicidio, solo Burzum conosce la verità, che ha raccontato diverse volte in diversi modi anche contrastanti tra loro; e fa coincidere l’esplosione della seconda ondata black metal con la morte di Dead e non con le vicissitudini della black metal mafia).
Particolarmente interessante è il punto di vista dei diversi componenti delle band USBM (United States Black Metal) i quali asseriscono che il sensazionalismo generato dagli omicidi, dai roghi delle chiese e dal satanismo che pervadeva i testi che hanno accompagnato la nascita del black metal norvegese, se fossero successi negli USA non avrebbero avuto la stessa risonanza, in quanto la società americana vive quotidianamente a contatto con episodi di violenza che ormai fanno parte della pseudo-normalità e probabilmente sarebbero stati bollati come atti di ragazzi annoiati in cerca di estremi modi d’evasione. Tra l’altro diversi personaggi della scena statunitense negano l’esistenza dell’USBM in quanto trattasi solo di una definizione che unisce band sparse in un territorio immenso, le quali hanno solo la provenienza geografica in comune (mentre altri specificano che lo USBM è tutto uguale: ilare la definizione di McBlackMetal).
Anche se la scrittura non è sempre scorrevole, specie nella parte centrale in cui analizza le differenze del USBM tra trascendente ed iperboreo e nella sezione relativa all’estetica e su alcune riflessioni filosofiche sul significato di black metal, il libro è molto interessante in quanto fornisce diversi livelli di lettura a secondo della conoscenza del genere musicale e soprattutto del livello filosofico del lettore.
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