SEPULTURA: Radici insanguinate
Igor Cavalera: "Io e Max crediamo che i Sepultura non abbiano più senso oggi".
Andreas Kisser: "Suonare Roots per intero non è nulla di nuovo. Lo stanno facendo gli Anthrax con Among The Living, ma loro hanno Worship Music e For All Kings, è molto diverso. Ognuno fa quello che vuole con la propria carriera. Se Roots è tutto quello che hanno, va bene, lo suonino pure".
Max Cavalera: "Sono sicuro che loro non siano felici che noi suoniamo Roots in tour. [...] Ci siamo stancati di chiedere loro di fare una reunion e a Gloria è venuta in mente l'idea di farlo con Igor. [...] Dimmi una sola grande canzone che hanno scritto loro da quando ho lasciato la band, un grande album che hanno pubblicato dopo di me. Io non ho sentito niente, nemmeno una canzone nuova che fosse popolare come Roots Bloody Roots. Non so come possano tenere in piedi la band ma in qualche modo continuano ad andare avanti, in qualche modo".
Andreas Kisser: "E' molto strano commentare la loro decisione di suonare Roots. Hanno tanti progetti diversi. Hanno lasciato i Sepultura per fare tutto questo e ora? Suonano i pezzi dei Sepultura. Non capisco la loro attitudine".
Max Cavalera: "Se ripenso [alla mia fuoriuscita dai Sepultura] a distanza di tanto tempo, Igor e io avremmo dovuto licenziare quei due coglioni e tenerci il nome. Non so perché non l’abbiamo fatto. Quella volta non l’abbiamo vista così e allora me ne sono andato".
Basta. Non se ne può più. Le scaramucce tra i Sepultura e i Cavalera, se prima erano solo patetiche, ora stanno diventando pietose. Anzi, a dire il vero sono più i due fratelli a insistere sulla questione, imboccati ad arte dai gossippari che si fingono giornalisti metal. Ma d'altronde, il clickbaiting è anche questo e per una visita in più si mettono in bocca ai musicisti le più improbabili frasi. Cosa c'è di peggio? Solo le barricate tra i fan dalla mente semplice, i pro-Sepultura o i pro-Cavalera, che in realtà non avrebbero proprio ragione di esistere, se non per coloro i quali hanno un solo pensiero nella testa, ossia "i Sepultura sono finiti con [inserire album a caso da 'Roots' all'ingiù]". Scusatemi. Fermiamoci un attimo a ragionare. Perché mai dopo 'Roots' - che a me non piace, figuriamoci, ma mi tocca difenderlo - il gruppo avrebbe dovuto cambiare nome? Via Max, dentro Derrick Green. Ok, dura perdita, ma il resto dei musicisti era sempre lì. Scoprite l'acqua calda insieme a me: i cambi di formazione sono una cosa assolutamente fisiologica, ed in alcuni casi necessaria e positiva, come in questo caso. Voi siete davvero contenti della prestazione del cantante dietro al microfono in 'Roots', a prescindere dalla "kornizzazione" della musica? Inoltre, facciamo un po' di fanta-metal: immaginiamo che tutto fosse rimasto così com'era e l'omonimo dei Soulfly fosse uscito a nome Sepultura al posto di 'Against'. In quel caso le proteste sarebbero state almeno un briciolo più sensate. Invece la storia ci ha regalato album pesantissimi, come 'Nation', in cui c'era anche tanto hardcore e si è mantenuta una durezza di suoni, una cattiveria che sia Max, sia poi Igor, che lo avrebbe raggiunto nel 2006 per creare i mediocri Cavalera Conspiracy. Ma ancora oggi, a otto album di distanza dal cambio di cantante e quattro dal cambio di batterista, diverse persone rimestano la questione, e ogni volta che esce un disco nuovo dei Sepultura, si fa partire la ammuffita e logorroica corsa a chi la spara più grossa nello sminuire i meriti dell'era Green e nel magnificare la figura da padreterno di Max Cavalera. Da entrambi i lati si sono fatti degli errori e delle buone cose, è innegabile, ma è singolare e paradossale sentire che i metallari duri e puri si schierino in questo caso, incredibilmente, non contro la band che ha continuato a macinare metal, ma con chi nella pratica ha ingrossato le fila del nu metal, almeno all'inizio. Sì perché adesso i Soulfly cercano di suonare come i Sepultura suonavano quindici anni fa e i risultati, se non hai un creatore di riff come Andreas Kisser, non possono essere di livello. Ecco, di Mr. Kisser si parla sempre meno, ma è lui che sotto sotto ci sta guadagnando di più in questa vicenda. Ne ha passate di cotte e di crude, ha ridimensionato le mire di conquista della scena metal dopo l'exploit dei primi anni Novanta, eppure è ancora lì, col grosso vantaggio strategico di aver ricevuto - e non di essere andato ad elemosinare - richieste di reunion, architettando volta per volta dischi mai banali e portando in giro, assieme a un altro membro storico come Paulo Jr. ed a quel grosso omaccione nero che è al suo posto da ventun'anni, la propria Storia (che nei suoi momenti migliori è anche quella dei due Cavalera, e questo a loro brucia, quando dovrebbero andarne fieri). Da un lato si continua a produrre nuova grande musica, dall'altro si suona per intero 'Roots' in giro per il mondo e si diffondono esternazioni piccate e con tutta probabilità portatrici di invidia e rancore: c'è bisogno di altri indizi su chi dovrebbe correre subito a chiedere scusa all'altro? Ma non lasciamoci appassionare da questi discorsi: sappiamo bene che la carta jolly della reunion - ad oggi molto remota, stando alle dichiarazioni delle parti in causa - sarebbe una panacea per tutti gli screzi passati, presenti e futuri.
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