JODODEN: Sittandes I Sjön Med Vatten Over Huvudet
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21/12/2017Il suono delle foglie che si alzano in volo appena un attimo prima che le possiamo calpestare, il vento autunnale che ci prepara all’inverno, le emozioni che tutto questo suscita in ognuno di noi è il gesto che soggiace alla musica di JoDöden. Davvero poche le notizie on-line su questo progetto, di cui ci è parso di intendere che vi sia un unico esecutore materiale dei suoni. Partendo da una base folk, il full-length abbraccia ad ampio raggio una nutrita schiera di generi. Parliamo di rock acustico, avantgarde e atmosfere black metal. Potremmo prendere allora Burzum e gli Ulver, ammirandone i riflessi più sperimentali e meno cupi, ed ecco presentato 'Sittandes I Sjön Med Vatten Over Huvudet'. Il disco dovrebbe esser anche il primo capitolo della storia di JoDöden. Figura leggiadra si muove in un bosco dai colori fulvi, femminilità che scivola via al nostro sguardo, presenza che fugge sollevandosi leggera in un danza che rinfocola per un attimo. Tutto questo ci rassicura idealmente, tepore che mostra una vita che pareva assottigliarsi, ma che si era solo assopita in un sonno d’inverno. Natura così si riposa, pronta a risvegliarsi rigogliosa. "Sittandes I Sjön Med Vatten Over Huvudet", brano che dà anche il titolo all’album, ha un repentino cambio di marcia, diventando d’improvviso black old school, per poi virare repentinamente su suoni cacofonici e che toccano il concetto di jazz. L’album presenta in più punti questi picchi di follia, diventando minimale e poi dissonante in modo assolutamente imprevedibile. Profonda riflessione vede poi proiettata ombra di violenta e gelida impulsività, sensibilità che si disperde in un delirio di strutture che potrebbe essere indigesto ad alcuni. Tradizione folklorica e avanguardismo convivono, trovando un ideale punto d’incontro tra contemplazione e delirio. Vi consigliamo l’ascolto solo se avete una certa dimestichezza con questo approccio così radicale al folk.
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