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STRAIGHT LINES : Straight Lines

Sunset boulevard sez

Spiagge bianche, le onde che lentamente accarezzano la battigia mentre il sole tramonta e s'immerge nel mare a vista d'occhio sconfinato. Qualcuno ancora passeggia lungo la riva. L'aria si è fatta tersa, il cielo striato di colori caldi ed avvolgenti. Alte palme proiettano le loro lunghe ombre sulle strade dorate del giorno che sta per finire. Tra un cocktail e l'altro ti vedi seduto al tavolo di un bar, mentre la radio trasmette melodie sognanti che da tempo non ascoltavi, e ritrovi te stesso, quello che sei stato e quello che sei adesso nelle note di...Sunset Boulevard, la nuova rubrica di Hardsounds interamente (o quasi) dedicata alle sonorità West Coast. Pronti a viaggiare?!?

Vancouver, 1980. Si formano gli Straight Lines, una delle molteplici sfaccettature del rock canadese. Inizialmente si chiamano Dog Star, poi Spring: tutti nomi mai piaciuti a chi allora produceva. Nascono essenzialmente per volere del chitarrista David Walter Sinclair (Sunshyne, Body Electric) e del polistrumentista Robert “Bob” Buckley (Body Electric), entrambi abili turnisti e session man. Sinclair turnista dei primi tre album dei fantastici Prism, gruppo che prende vita dai Sunshyne. Formazione a cinque per l’esordio. La scena canadese è colma di band, poche riescono ad avere una possibilità di successo e pochissime a raggiungere un pubblico ancora più lontano (come per esempio i Loverboy). La CBS/Epic Records crede in loro ed investe in alcune realtà del tempo, li convince a cambiare nome e li produce il primo album omonimo. Sul palco esordiranno come spalla di Burton Cumming, Prism e Loverboy. L’album è un compromesso tra sound affini: west coast da Chilliwack e melodico AOR da Prism.

“Heads Are Gonna Roll” si insinua come un pensiero ricorrente, un “hard” melodico “tirato”, armonizzato con colpi di tamburo al piano, di facilissima presa. Uscito come singolo (Ep top) cercherà di impadronirsi di un posto nella vostra testa. Un chiaro linguaggio: AOR radiofonico. Arrangiamenti vocali alla Chilliwack. “Flyin’ Blind” è un tracciato sonoro irregolare, una corsa sul piano, un ritmo in tachicardia, con cambi repentini in un ritmo bradicardico, lento. Fate qualcosa proteggetevi il cuore da onde sonore, che sembrano spostare la vostra percezione del suono: super lussuoso. Effetti vocali da Styx. “Hope I’m Feeling’ Better” è una ballad a cui avrei chiesto di più, melodia in crescendo dosata tra voce e piano, ma forse un po’ troppo smorzata e dolcemente silenziata da fiati; diventa più incisiva con l’accordo delle sei corde; seppur deliziosa nel finale, con scorci di suoni da musica classica. “Sweet Water” si sposta in territori musicali adiacenti di impronta più soft rock. Nel cantato, sottolineato da accordi di chitarra, evoca gli Steely Dan e Donald Fagen: un sarcastico sax interviene ed accentua questo mio pensiero. “Midnight Woman” è un fantastico omaggio al rock dei Jo Jo Gunne, per l’uso di strumenti a percussione che gracidano, su un solido grezzo tappeto di basso anni ’70, contrastato, e al tempo stesso bilanciato, con la melodia del pianoforte, e assoli di chitarra da menzionare un rock meno soffice. Dopo la parentesi di soft, pop rock, “Roanne” mi riporta sul primo pensiero: quel AOR, forse definito per ascoltatori maturi, acquirenti da formato album LP e non 45 giri; insomma avanzano quei pensieri strani e futili, che il collettivo si crea di dover assolutamente catalogare e incasellare i prodotti musicali. Io mi gusto il prodotto punto!

“Heart To Heart” mi rapisce con un basso pulito, il mix è potente, a delineare chiaramente ogni singolo strumento: un morbido rimbalzo nelle sonorità tipiche degli anni ’80. “She’s A Ronder” è uno dei pezzi più riusciti, con i suoi arpeggi di chitarra ed una seconda voce che vi si appiccicherà addosso come un post-it. Il sassofono vi lascerà un raffinato messaggio! “Everybody Wants To Be A Star” riporta suoni caraibici, caldi ed una chitarra che non è mai invadente. “The Things You Didn’t Do” è un piccolo capolavoro rimasto sepolto tra tutte le molteplici produzioni AOR canadesi. Riferimenti ai cugini americani Kansas, nei tempi e nell’atmosfera sinfonica, chitarra alla Aldo Nova, e orchestrazioni magistrali di fiati e violini che fanno da cornice ad un cantato melodico che vi stimolerà un successivo ascolto: lasciatevi andare per linee rette! Fate vostra la versione rimasterizzata Sonic Music Japan del 2017. E fatevi prendere dalla tripletta, ascoltando anche ‘Light From The Walley' (1978) dei Chilliwack e ‘Beat Street’ dei Prism (1983): riconoscerete le sonorità che quasi naturalmente sono proprie degli Straigh Lines.

P 1980 CBS Records

Tracklist:
01. Heads Are Gonna Roll
02. Flyin’ Blind
03. Hope I’m Feelin’ Better
04. Sweet Water
05. Midnight Woman
06. Roanne
07. Heart To Heart
08. She’s A Rounder
09. Everybody Wants To Be A Star
10. The Things You Didn’t Do
 
Line-Up:
Robert “Bob” Buckley – Piano, Keyboards, Saxophone, Clarinet
David Walter Sinclair – Guitar, Vocals
Peter Clarke – Bass, Vocals
Daryl Burgess – Drums, Percussion, Marimba
Peter Padden – Drums, Vocals
 
Credits:
Management by Bruce Allen
Produced by Martin Shaer & Jack Richardson
Recording Engineer by Robert Rock
Songwriting by Bucley, Sinclair, Howie Vickers (Chilliwack)

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