MARIANO FONTAINE: NON SIAMO ROCKSTAR
LA STORIA DI UNA HEAVY METAL BAND - Quanti possono dire di non aver mai desiderato ardentemente diventare una rockstar, di non averlo mai sognato neanche una volta o anche solo di non aver fantasticato per un attimo sulla cosa? Fin dall'esplosione di un certo Elvis Presley, il sacro triumvirato "sesso, droga e rock'n'roll" (al quale va affiancato di diritto il Dio Denaro) ha affascinato e stregato stuoli di musicisti e ragazzini di tutto il mondo, attratti da quella luccicante facciata che, più che far luce, inesorabilmente ci abbaglia, impedendoci di scorgere tutti quei retroscena, inconvenienti e pericoli che rendono l'impresa altamente ardua a tutti i pretendenti, convinti che bastino tecnica strumentale e un paio di buoni brani per sfondare. La realtà delle cose è (oggi più che mai e, ahinoi, soprattutto in Italia) ben diversa e solo chi è spinto da reale passione per la musica e profonde tutte le proprie energie nella causa può rendersene conto sulla propria pelle. Proprio da questo nasce l'urgenza di Mariano Fontaine (chitarrista fondatore degli Housebreaking da Cassino, in provincia di Frosinone, band con all'attivo un demo ed un album in quasi vent'anni di vita), in collaborazione con Cristiano Mastrangeli (ex chitarrista della prima ora del combo), di trasporre su carta tutta l'epopea vissuta in prima persona nel nome del metal, affinché possa essere di aiuto e chiarimento a tutti quei musicisti in erba che decideranno (giustamente, sia chiaro) di iniziare una avventura nel mondo del music biz. Non tutto è rose e fiori, anzi... Senza presunzione alcuna, quel che "Non siamo rockstar" mette in chiaro in maniera schietta, genuina e confidenziale (a mò di Diario di Bordo degli ultimi tre travagliati anni della band su e giù per lo Stivale) è che suonare in un gruppo, creare musica propria e cercare di promuoverla è tutt'altro che semplice. Certo, la tecnologia oggi offre sicuramente maggiori possibilità rispetto al passato, sia riguardo la composizione che la diffusione, ma per tutto il resto c'è bisogno di tantissima dedizione, impegno massimo e costante, ore e ore di prove, confronti, sbattimenti e tanta, tanta fatica, così come infiniti chilometri se si vuole portare il più lontano possibile la propria opera. Soldi? Certo: quelli che bisogna sborsare per l'attrezzatura, per potersi spostare on the road per le trasferte (spesso con un ridicolo rimborso spese che non basta neanche a coprire le uscite) e per poter suonare di spalla a qualche nome importante. Insomma, qui vi si vuol dire di mantenere sempre alta la vostra passione nella musica, di crederci sempre e comunque, ma di restare il più possibile (e più a lungo) umili dando sempre il massimo, perché nessuno vi regala niente e le avversità e i problemi son sempre dietro l'angolo. Le soddisfazioni arriveranno prima o poi, ma non bisogna mai demordere, perché a volte i sogni si avverano...
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