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HARDSOUNDS POLL 2024: La resa dei conti

Pollo.2024

La resa dei conti 2024. Ci siamo, ce l'abbiamo fatta anche quest'anno e come sempre non ci siamo fatti mancare nulla, ascoltando l'inverosimile e senza fare troppo gli schizzinosi come da tradizione hardsoundiana. Quanto segue rappresenta un anno intero di uscite, di tempo che abbiamo dedicato ad ascoltare e scrivere con la passione che da sempre anima Hardsounds, badando poco alle formalità e molto più a quello che ci piace. In fin dei conti non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, tanto meno dire "grazie" a qualcuno. Di seguito il Poll 2024, la sintesi concreta di quello che siamo veramente.


ANDREA PUNZO
THE CURE - Songs of a Lost World
EVERGREY - Theories of Emptiness
BETH HART - You Still Got Me
WALTER TROUT - Broken
NICK CAVE & THE BAD SEED - Wild God
PAUL WELLER - 66
WHEATER SYSTEM - Ocean Without Shore
BETH GIBBONS - Lives Outgrown
CANAAN - Ai Margini
NEW MODEL ARMY - Unbroken
Le ultime parole famose: Solito fervido anno tracotante di uscite, e solito inevitabile anno colmo di dischi mediocri. Bisogna scavare a fondo, molto a fondo, per trovare attitudine ed ispirazione e deviare i propri ascolti lontani dai richiami della banalità, anche se a volte basta un niente ed il disco nuovo di una band storica riesce a catalizzare ogni tua risorsa emotiva come nel caso dei The Cure. Poi le conferme come Beth Hart e Paul Weller i quali, pur muovendosi nei confini del loro marchio di fabbrica, riescono ad esprimersi attraverso varie sfumature di indomabile consistenza. Ma la vera sorpresa è il lavoro della Gibbons, che possiamo considerare il suo vero primo lavoro solista, continuamente in balia di suggestioni oscure e vellutate, stratificate, con cui affronta temi importanti con grande sensibilità e profondità. Entusiasmano la nuova opera di Nicke Cave e l'esordio dei Wheater System di Daniel Cavanagh dei parcheggiati Anathema, nonchè l'inestinguibile verve creativa di Trout (che nel disco duetta con la Hart ed addirittura con Dee Snider).

IGOR FANELLI
THE VISION BLEAK - Weird Tales
TIDES FROM NEBULA - Instant Rewards
ULCERATE - Cutting The Throat of God
CANAAN - Ai Margini
MY DYING BRIDE - A Mortal Binding
DEFLORE - Defective Music for a Daily Psychosis
KEYGEN CHURCH - Nel Nome del Codice
ORGHANON - Future In Motion
OFFICIUM TRISTE - Hortus Venenum
BIPOLAR ARCHITECTURE - Metaphysicize

Le ultime parole famose: Anno particolarmente interessante in quanto a numero di release di elevata qualità: La conferma dei The Vision Bleak come maestri dell’orrore, degli inossidabili My Dying Bride tornati a livelli dei tempi d’oro, il disco più complesso e completo dei Deflore, l’orgoglio tutto italiano dei Canaan unici nel loro mix di dark/elettronica/ambient/glitch/synthwave/industrial/noise, la scoperta (faccio mea culpa) dei neozelandesi Ulcerate fautori di death/dark/post metal di eccelso livello, il finissimo distillato di emozioni malinconiche dei rotterdoomsters Officium Triste, un tripudio di epicità liturgico/barocca/classica/gotica e romantica di atmosfere sinistre e chitarre industrial/abrasive tutto rigorosamente in digitale dei Keygen Church. Il graditissimo ritorno di Orghanon con una maggiore dinamicità dei brani electrodark/trip hop ed il post metal progressivo dei teutonici Bipolar Architecture fino ad arrivare quasi in calcio d’angolo con i Tides From Nebula che per poco non si aggiudicano la pole, con un post rock esplosivo e veramente contagioso.


STEFANO GIACOMETTI
COREY GLOVER'S UNIVERSE - It Is What It Is
DANE DONOHUE - L.A. Rainbow
VOODOO CIRCLE - Hail To The King
PUYA - Potencial
PAGE99 - 99.3
NIGHTBLAZE - Nightblaze
ANIMS - Good'N'Evil
MY DARKEST RED - Midnight Supremacy
ACCEPT - Humanoid
NIGHT PLEASURE HOTEL - Portraits

Le ultime parole famose: Se Dane Donohue e Page 99 rappresentano un graditissimo ritorno importante per le sonorità West Coast, Nightblaze, Anims e Night Pleasure Hotel sono la conferma che l'Italia detiene il primato per le migliore usicte discografiche in ambito AOR a livello mondiale. Mentre i nostrani My Darkest Red hanno pubblicato il miglior gothic/dark metal album dell'anno.


ALESSANDRO MENCARINI
REMEDY - Pleasure Beats The Pain
RIOT V - Mean Streets
KRYPTOS - Decimator
ECLYPSE - Megalomanium II
DANGER ZONE - Shut Up!
HAMMERFALL - Avenge The Fallen
JUDAS PRIEST - Invincible Shield
VOODOO CIRCLE - Hail To The King
NESTOR - Teenage Rebel
LORDS OF BLACK - Mechanics Of Predacity
Le ultime parole famose: Pur non mancando certo produzioni di significativo livello qualitativo il 2024 si è rivelato un anno tutto sommato interlocutorio sia a livello globale ma anche per quanto riguarda il territorio nazionale. Ciò non toglie che vecchie glorie come i Judas Priest siano tornati davvero con un prodotto oltre le più rosee aspettative mentre gli amanti delle sonorità melodiche possono sicuramente gioire con il come back dei Remedy, un vero e proprio capolavoro.

STEFANO SANTAMRIA
I SINCOPATICI feat. CLUADIO MILANO - Decimo Cerchio
NICHELODEON FEAT BORDA – Quigyat
THE ANDRETTI - The Silent Goodbye
MELTED BODIES - The Inevitable Fork
NEMO, MILANO, CLEMENTE - Frattura Comparsa Dissolvenza
FORGOTTEN TOMB – Nightfloating
VAERMINA – Tantrum
DIABOLIC OATH - Oracular Hexations
WORMWOOD - The Star
IVY GARDENS – Goon
Le ultime parole famose: L’anno musicale 2024 si è caratterizzato da uscite interessanti nel made in Italy grazie al lato più alternativo e contemporaneo del nostro paese. Sound ricercati e più estremi hanno fatto parte dei quotidiani ascolti regalando soddisfazioni grazie a sfaccettature inaspettate e a tante emozioni. Speriamo che il 2025 ci regali soddisfazioni, perlomeno in ambito artistico, visto la globale situazione di instabilità.

ALEX GIULIANI
LEPROUS - Melodies of Atonement 
D-A-D - Speed of Darkness
THE FORESHADOWING - New Wave Order
WEATHER SYSTEMS – Ocean Without A Shore
THE CURE - Songs of a Lost World
DOOMRAISER - Cold Grave Marble 
BRUCE DICKINSON  - The Mandrake Project 
PALLBEARER - Mind Burns Alive
RENDEZVOUS POINT  - Dream Chaser
JERRY CANTRELL - I Want Blood
Le ultime parole famose: N/A

EDUARDO IANNACCONE
ROTTING CHRIST - Pro Xristou
DARK TRANQUILLITY - Endtime Signals
BORKNAGAR - Fall
HAUNTOLOGIST - Hollow
ZØRZA - Hellven
BYTHOS - Chthonic Gates Unveiled
THE SPIRIT - Songs Against Humanity
INQUISITION - Veneration of Medieval Mysticism and Cosmological Violence
IHSAHN - Ihsahn
DARKTHRONE – It Beckons Us All…
Le ultime parole famose: Siamo giunti anche quest'anno al consueto bilancio di fine anno tra una fetta di panettone e un biscotto di pan di zenzero e in quest'orgia di grassi saturi e zuccheri non possono mancare quegli album che hanno scandito (almeno personalmente) i dodici mesi di questo 2024. Una top ten che rimane ancorata saldamente alla tradizione ma che vede spiccare anche qualche new entry interessante come i Zørza, i Bythos o gli Hauntologist, queste ultime due band al loro esordio su disco. Con l'augurio di un nuovo anno ricco di musica da ascoltare insieme a noi.

ALESSANDRA TESTU'
THE ANDRETTI – The Silent Goodbye
MOOGS MOTEL – Moogs Motel
WALTER TROUT – Broken
BETH HART – You Still Got Me
NESTOR – Teenage Rebel
PEARL JAM – Dark Matter
THE BLACK CROWES – Happiness Bastards
FIGHTER V – Heart Of The Young
RICHIE KOTZEN – Nomad
VOODOO CIRCLE – Hail To The King

Le ultime parole famose: Un anno stimolante, intenso, vivace, energetico e malinconico. Le passioni della lettura (Frank Zappa in primis), del teatro (John Zorn NMQ) e del cinema con le pellicole del cinema ritrovato (Il cacciatore, Buona Vista Social Club, Scarface, C’era Una Volta In America, La Classe Operaia Va In Paradiso), mi hanno accompagnata ed indirizzato nella scelta degli ascolti, spingendomi verso territori di avanguardia, crossover, tra il jazz, e la musica classica, e soprattutto aprendomi la mente a paesaggi surreali. Un anno in cui ha prevalso il “contrasto”: da una parte la continua voglia di esplorare il jazz rock dei The Mothers Of Invention; dall’altro una malinconica voglia di spensieratezza, di quell’hard rock melodico, radiofonico, di facile presa, dal retrogusto adulto, ma che può ancora smuovere i tuoi desideri da teenager. Aspettative colmate da chi è ritornato con un nuovo disco. Davvero incredibile ‘The Silent Goodbye’ (un suggerimento Hardsounds): l’americano Joe Ferrara nelle vesti di un Frank Sinatra rivoluzionario, alleato con compagni sovversivi (percussioni, fiati, trombe, tromboni, filicorni). Un mediometraggio affascinante, da gustare sorseggiando. E’ come aprire il vaso di Pandora; curiosità dal risvolto positivo, che si tramutano in crescita. Un anno il mio 2024, dal cammino esclusivamente personale.
 
FRANCESCO LA TEGOLA
BLOOD INCANTATION - Absolute Elsewhere
DEFEATED SANITY - Accelerating the Rot
ULCERATE - Cutting the throat of God
OPETH - The last Will and Testament
FULCI - Duck Face killings
VITRIOL - Suffer and Become
IOTUNN - Kinship
THY CATAFALQUE - XII: A gyönyörü álmok ezután jönnek
KANONENFIEBER - Die Urkatastrophe
IHSAHN - Ihsahn 
Le ultime parole famose: N/A

EDOARDO SCARAMUZZINO
SKYEYE - New Horizons
BORKNAGAR - Fall
ATHENA XIX - Everflow Part 1: Frames Of Humanity
METAL CHURCH - The Final Sermon
NOCTURNUS AD - Unicursal
DARKSPACE - -II
DARKESTRAH - Nomad
BRUCE DICKINSON - The Mandrake Project
IHSAHN - Ihsahn
COMBICHRIST - Cmbcrst

Le ultime parole famose:  Si sarebbe portati a ritenere che, chi passa il tempo a scrivere recensioni per CD, abbia più tempo del normale per ascoltarli e non debba quindi avere il minimo problema a trovare dieci opere entusiasmanti nell'arco di un anno intero. La realtà è un po' diversa, vuoi perchè, a forza di ascoltare più della media, si ha sempre più difficoltà ad entusiasmarsi, vuoi perchè le recensioni non sono sempre dettate dall' ascoltare sempre e comunque ciò che si ritiene più gradevole. Quest'anno si è rivelato ugualmente particolare, nel momento in cui mi sono trovato con appena due CD che desideravo includere fra quelli ascoltati. Dopo aver pensato ad un anno molto povero per i miei interessi, mi sono dovuto fortunatamente ricredere alla prova di una ricerca un po' più approfondita che tenesse appunto conto più delle mie preferenze (evidentemente trascurate, e veniamo al supposto tempo in più che in realtà non c'è) e meno di quello che mi è capitato di recensire. Gli sloveni Skyeye sbancano ancora una volta, dimostando che si può  ancora essere dei giganti senza per forza essere originalissimi. A seguire l'ennesima perla dei Borknagar, ormai una certezza, e poi la prima vera sorpresa: i redivivi Athena (XIX), prima formazione di una certa notorietà di Fabio Lione, autori di un lavoro dal dinamismo spiazzante. Non può mancare a mio avviso l'ultima esibizione dal vivo dello scomparso Mike Howe, secondo cantante tragicamente passato a miglior vita per gli sfortunati Metal Church. L'ultimo lavoro dei Darkspace lo avevo sottovalutato in sede di recensione, vista la minore caratura rispetto ai lavori precedenti degli svizzeri, ma una volta assorbita la delusione, l'opera si rivela comunque validissima. I kirghizi (trapiantati a Lipsia) Darkestrah tornano con una nuova vocalist dopo la dipartita di Kriegalith e l'ultimo lavoro affrotato con un session man dietro il microfono. Bruce Dickinson dimostra una volta di più di non aver bisogno della luce riflessa della sua band madre, i suoi lavori vivono di meriti propri. Ihsahn è un'artista che sospetto di aver sottovalutato, l'ultimo lavoro omonimo da una sensazione di enormità e spiazzamento che richiederebbe ben altri tempi, e probabilmente questo vale in generale per la sua carriera solista. Chiude il ritorno con una certa virata stilistica dei Combichrist, non sempre facili da digerire ma anche qui c'è tantissimo da scoprire, musicalmente parlando.   


YURI PICASSO
NESTOR – Teenage Rebel
JUDAS PRIEST – Invisible Shield
SEBASTIAN BACK – Child Within The Man
AT 1980 – Forget To Remember
RADIOACTIVE- Reset
DANGER ZONE – Shut Up!
FIGHTER V – Heart Of The Young
MYRATH - Karma
PRAYING MANTIS - Defiance
7TH CRYSTAL - Entity

Le ultime parole famose: Dodici mensilità colme di uscite discografiche per tutte le orecchie e per tutti i palati fini e meno; anticipando l’impossibilità di trovare l’attenzione necessaria per un dovuto ascolto su tutto, menzione una qualità media in rialzo rispetto l’ultimo biennio, per mano di tanti vecchi leoni che ad oggi, di andare in pensione, non ne vogliono affatto sapere. Accompagnata da una manciata di nuove leve assolutamente interessanti e di cui spero di avere possibilità di godermi live. Ordine randomico, dal SynthWave al metal, con buona pace per gli esclusi di poco, ma meritevoli di menzione tipo Stryper, FM, Russell (Jack - RIP) Guns.


DANIELE MARTUCCI
SHED SEVEN - A Matter Of Time
THE LIBERTINES - All Quiet On The Eastern Esplanade
THE DANDY WARHOLS - Rockmaker
STARSAILOR - Where The Wild Things Grow
FEEDER - Black/Red
TRAVIS - L. A. Times
JACK WHITE - No Name
THE SMASHING PUMPKINS - Aghori Mori Mei
DAVID GILMOUR - Luck And Strange
THE CURE - Songs Of A Lost World

Le ultime parole famose: Anno illuminato dall'incredibile ritorno dei Cure, con uno dei loro migliori dischi in assoluto, e con alcune sorprese in ambito "vecchie volpi" del rock (The Smashing Pumpkins, Jack White, David Gilmour). Notevoli anche i colpi di coda di alcune band britanniche di lungo corso come Starsailor e Travis, che hanno arricchito il loro suono già ben stabilito con nuove influenze e suggestioni.


GIANMASSIMO SARDIELLO
THE CURE - Songs Of A Lost World
PRIMAL SCREAM - Come Ahead
FONTAINES D.C. – Romance
THE DAMNED - AD 2022 Live in Manchester
LIVING GATE - Suffer As One
ABANDONCY - Assailable Agony
SIX FEET UNDER - Killing For Revenge
WALKING WOUNDED - Bestial Condemnation
KIM GORDON – The Collective
THE JESUS LIZARD – Rack

Le ultime parole famose: In questo 2024 che va a terminare, francamente faccio fatica a stilare una classifica con i migliori dieci dischi usciti; del resto, la vena creativa, al livello internazionale, va scemando inesorabilmente da anni. Posso certamente segnalare l’ultimo disco dei Cure, uscito da poco, dopo ben sedici anni dal precedente ‘4.13 - Dream’; pur trattandosi di un disco un po’ autocelebrativo, quanto meno rappresenta la tradizione solida di certa musica divergente, con la voce di Smith ancora stratosferica nonostante l’età. E, restando su generi post punk/newave, ho ascoltato volentieri il live dei The Damned, ‘AD 2022 Live in Manchester’; qui si celebra una reunion del 2020 con la formazione originale dei primi due dischi ‘Damned Damned Damned’ e ‘Music For Pleasure’. E sul postpunk attuale trovo fantastico il nuovo disco dei Fontaines DC, band sempre in crescita. Bello anche il ritorno sulle scene dei Primal Scream dopo otto anni di silenzio, con un disco più ispirato rispetto al recente passato. Per il resto ho trovato piacevoli alcune novità nel settore death metal come Living Gate e Walking Wounded. I primi sono una band sporca e violentissima ma troviamo pure una tecnica compositiva notevole e assai complessa. I secondi propongono un furioso mix death/thrash metal old style. Ricorderei, poi, i redivivi Six Feet Under con il nuovo ‘Killing For Revenge’, anch’essi rappresentativi di una solida tradizione: in questo caso un brutal death metal senza compromessi. Spostandosi sul filone noise, ho apprezzato molto gli Abandoncy, band americana micidiale e devastante, con un disco acido e irregolare, come si conviene nel genere trattato.


ELIO FERRARA
EVERGREY - Theories Of Emptiness
WINTERSUN - Time II
VANDEN PLAS - The Empyrean Equation Of The Long Lost Things
ATHENA XIX - Everflow Part I: Frames Of Humanity
VIRTUAL SYMMETRY - Veils Of Illumination
THE END MACHINE - The Quantum Phase
KISSIN' DYNAMITE - Back With A Bang!
NIGHTWISH - Yesterwynde
IOTUNN - Kinship
AUTUMN'S CHILD - Tellus Timeline

Le ultime parole famose: Quest'anno si sono distinte alcune uscite interessanti in ambito prog metal, come Vanden Plas, Athena XIX, Virtual Simmetry, Opeth o Teramaze, ma c'è stato anche il clamoroso seguito di "Time" dei Wintersun, dopo ben dodici anni dal primo, quando ormai in parecchi avevano perso le speranze. Ottimo l'album degli Evergrey, così come monumentale è quello dei Nightwish. Da evidenziare qualche buona uscita in ambito hard rock come The End Machine e Kissin' Dynamite e in ambito melodic death, in particolare con Iotunn e Dark Tranquillity.


MARCO RAMUNNO
EVERGREY - Theories Of Emptiness
FREAK KITCHEN - Everybody Gets Bloody
JERRY CANTRELL - I Want Blood
CALIGULA'S HORSE - Charcoal Grace
STATIC X - Project Regeneration Vol 2
RICHIE KOTZEN - Nomad
SCOTT STAPP - Higher Power
JOB FOR A COWBOY - Moon Healer
ERRA - Cure
NORTHLANE - Mirror’s Edge

Le ultime parole famose: Anno molto deludente in quanto a uscite. Ho davvero faticato a trovare 10 titoli stiracchiati. Direi che tutt'ora cio' che ancora ascolto su Spotify e spesso sono l'album di Jerry Cantrell, gli Evergrey ed i Freak Kitchen. Due grandi delusioni in primis, I nuovi album degli Opeth e Leprous. Quasi inascoltabili rispetto ai loro precedenti lavori. L'album peggiore dell'anno? Sicuramente quello dei Falling In Reverse. Rappresenta tutto quello che c'e' di sbagliato nella musica odierna. Speriamo in un 2025 migliore...


COSIMO ARAMINI PARRI
BRUCE DICKINSON - The Mandrake Project
CEMETERY SKYLINE - Nordic Gothic
EVERGREY - Theories Of Emptiness
FIREWIND - Stand United
JUDAS PRIEST - Invincible Shield
RAGE – Afterlifelines
SAXON - Hell, Fire and Damnation
SEBASTIAN BACH - Child Within The Man
VANDEN PLAS - The Empyrean Equation Of The Long Lost Things
VISION DIVINE – Blood And Angels Tears

Le ultime parole famose: L'estate sta finendo e un anno se ne va, Sto diventando grande lo sai che non mi va; così recitava uno dei pezzi più celebri dei Righeira, una strofa che ben riflette lo stato d’animo di uno che a quei tempi (era il 1985) c’era e ben si ricorda quell’estate. È vero che siamo nel pieno delle festività natalizie e che il caldo sole estivo altro non è se un sopito ricordo, ma il concetto di fondo si applica ugualmente bene, riuscendo ad esprimere quel senso di soffusa malinconia che permea le giornate di chi ha già vissuto la propria giovinezza al suono di Maiden, Judas, Metallica, Megadeth, Motley Crue, Dokken, Firehouse, Saxon e tanto altro. Tale mestizia ben si manifesta in certi ascolti di quest’anno, i toni cupi dei sempre maestosi Evergrey o l’algida melodia dei sorprendenti Cemetery Skyline dell’onnipresente Mikael, ma anche nei dischi di vecchie glorie come Bruce, i sempiterni Priest, gli inossidabili guerrieri sassoni o i belluini Rage ma anche in gloriosi echi e riflessi di quella che fu l’ondata prog-power di fine millennio scorso, Firewind, Vanden Plas e i nostrani Vision Divine, autori di un (capo)lavoro assolutamente incredibile. Per ultimo, menzione d’obbligo per “Child Within The Man” del biondo crinito di origini canadesi: mai stato un grande estimatore (per usare un eufemismo) della sua carriera solista eppure questa volta tutto funziona al meglio, attraverso un’inopinata sequela di hit su cui Seb ringhia come ai tempi dei primi Skid Row.  Tutto normale, insomma, in un altro anno (mica un solo giorno...) che inesorabile scorre via, nella sua ordinaria follia.

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