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Mick Wall: L'INFERNO NON E' COSI' MALE

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Quello che è riuscito a fare Mick Wall in questo libro è qualcosa di eccezionale. L'autore, che ha già avuto a che fare con Iron Maiden e Metallica tra gli altri, descrive una dettagliata e ricca bio della band australiana senza intervistare nessuno dei componenti principali, ma facendo tesoro di tutto il suo sconfinato archivio che, comunque, contiene incontri, o interviste a Malcolm e Angus Young, ma anche e sopratutto Bon Scott al quale è dedicata buona parte del libro, dagli inizi con i Valentines fino alla morte sul sedile posteriore di una macchina nel febbraio del 1980. Il libro inizia con le storie parallele delle famiglie Young e Scott che lasciano la natìa Scozia per arrivare nella "nuova" Australia e descrive la prima come una specie di clan, definita poi "sept", cosa che si ripresenterà lungo tutto l'arco della carriera del gruppo con i fratelli Young, sopratutto Malcolm, che dispongono a loro piacimento di collaboratori, più o meno validi, licenziando il singer originale Dave Evans, l'omonimo bassista Mark, ma anche collaboratori come Michael Browning o Ian Jeffery ed addirittura il "re Mida" John"Mutt"Lange e la seconda, che addirittura discendeva da uno dei più potenti clan di Scozia che combattè contro il Papa per secoli. Ma Ronald, vero nome di Bon, era un vero rocker e si allontanò dalla famiglia per avere successo, cosa che si avverò come ben sappiamo tutti, anche se non sappiamo che iniziò come batterista, salvo poi diventare lo scrittore ed interprete di tutti i testi degli Ac/Dc; non male per uno che, dice Angus: "la prima volta che l'ho incontrato non parlava neanche inglese, diceva solo vaffanculo, merda, cazzo, coglione"! Purtroppo tutti i suoi eccessi, in particolare l'abuso di alcool, (impressionante ciò che si dice in questo libro!) lo portarono alla morte prematura. Il clan Young, agli inizi condotto dal più grande dei fratelli George, che insieme ad Harry Vanda aveva già conosciuto il successo con gli Easybeats, si fece le ossa prima in Australia, e nella prima metà del libro c'è una dettagliata storia dell'ascesa con le imposizioni dei "fratelli", descritte sopratutto da Bon, con tanto di risse e ferite varie, poi in Inghilterra, quando conobbero il vero grande successo con "Highway To Hell" prima, poi lasciandosi scorrere la morte di Bon (evento che avrebbe stroncato chiunque, ma non il clan Young), con "Back In Black", album che ha venduto meno copie solo di "Thriller" di Michael Jackson, reclutando alla voce "il cazzone lardelloso dei Geordie", ovvero Brian Johnson come lo descriveva Malcolm, quindi gli ennesimi scazzi prima con Phil Rudd, malmenato da Malcolm, poi con le case discografiche, memorabili le litigate con la Atlantic, la discesa con album quantomeno discutibili come "Flick Of The Switch" e la resurrezione con "The Razor's Edge", fino ai giorno nostri e le arene stracolme! Di notevole importanza anche le testimonianze di Bernie Marsden dei Whitesnake, Pete Way degli Ufo e Joe Perry degli Aerosmith, tutti pronti ad ammettere che "appena ne avevano la possibiltà, ti umiliavano". E così si arriva alla fine, scoprendo che Angus al contrario di tutti gli altri non ha mai bevuto alcoolici, ma ha sempre preferito Coca-Cola, frullati e migliaia di sigarette, che il nome é stato suggerito da Margaret, sorella Young maggiore che lo aveva letto su un aspirapolvere, ma che è un termine che riguarda la bisessualità, che agli inizi Malcolm era il solista, che la band ha venduto circa duecento milioni di dischi e che ci dà un quadro abbastanza completo su di loro, non dovendo per forza di cose parlarne sempre bene; piace in conclusione la storiella che fa da prefazione e conclusione in cui si immagina un gustosissimo dialogo tra Dio e Bon, con quest'ultimo, come al solito protagonista! IF YOU WANT BLOOD...YOU'VE GOT IT!

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