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GIUSEPPE BASILE, MARCELLO NITTI: Adrian Borland & The Sound...

Sound

'Adrian Borland & The Sound - Meaning of a Distant Victory'. Giuseppe Basile e Marcello Nitti possono dire di aver coronato il sogno di qualsiasi fan. Oltre ad aver sviluppato il gusto per band e generi musicali che furono definiti successivamente New Wave (nel senso di nuova ondata che si differenziava dal punk o electro pop imperante nei primi anni 80), hanno dato vita ad un fenomeno che esulava dai grossi giri dei concerti che si tenevano nei maggiori centri urbani dell’epoca, stiamo parlando dell’epopea di Taranto (Qui lo speciale), che negli anni tra l’82 e l'87 ha fatto da banco di prova per band del calibro di: Bauhaus, Ultravox, The Cult, Simple Minds, Siouxsie and the Bashees, Tuxedomoon, Virgin Prunes etc. Formazioni che successivamente avrebbero avuto un ruolo fondamentale nella storia di quel sound. Tra tutte quelle band, gli autori del libro si infatuarono particolarmente dei The Sound, gruppo estremamente seminale ed altrettanto sottovalutato per una serie di motivi che il libro spiega nei minimi particolari, analizzando sia le situazioni sociali in cui gli inglesi vivevano che ogni singolo testo di ogni brano prodotto da Adrian Borland (dai quali si evince la grande capacità di scrittura, la dirompente forza giovanile fino ai primi segni di squilibrio psichico-emozionali che lo hanno portato al suicidio; viene automatico l'accostamento alla sorte di Ian Curtis) da leader della band e nella carriera solista. Purtroppo le vicissitudini con le varie case discografiche, il triste epilogo della storia di Borland ed altre situazioni contingenti non gli hanno permesso di ottenere in vita ciò che avrebbe meritato, con le dovute eccezioni: attorno a lui si era creato un folto fanbase in olanda (dove è stata anche scritta la sua biografia ufficiale), nazione nella quale ha anche trascorso un periodo della sua vita e reclutato alcuni musicisti. I due amici tarantini si son presi la briga viaggiare frequentemente in direzione Wimbledon (UK) ove tuttora vive il padre, per incontarre gli amici storici e l’unico membro della band rimasto in patria: Michael Dudley, figure che hanno fornito la maggior parte del materiale, delle notizie ed aneddoti che hanno permesso la stesura del libro e hanno dato risalto allo sfortunato ed umile songwriter che ha così avuto la sua “vittoria a distanza”. Piccolo appunto finale: le dimensioni del libro (pagine più grandi del formato A4) non permettono una comoda lettura sdraiati a letto; probabilmente la scelta è derivata dal fatto che uno degli autori è un fotografo ed ha voluto dare maggiore risalto alle foto e flyers dell’epoca.

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Commenti

  • Antonio Sirangelo

    Buonasera, vorrei tanto sapere se il libro su Adrian Borland & The Sound è disponibile. Io non riesco a trovare copie. Grazie, saluti Antonio

  • giovanni invernizzi

    ciao a tutti, vorrei sapere dove poter trovare questo libro ma pare non ci sia disponibilità da nessuna parte...spero possiate aiutarmi

  • Igor fanelli

    Scusate il ritardo con cui rispondo ma non mi ero accorto dei vostri commenti. Potete richiederlo a: Associazione Culturale Geophonìe Via Achille Grandi 50, 74123 Taranto https://geophonie.it/contatti/ Saluti.

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