DIO: Voglia di ristampe
Ultima tornata di ristampe targate Dio. Un doveroso omaggio allo straordinario cantante, così influente ed importante per la scena hard & heavy mondiale. Rainbow e Black Sabbath, oltre alla sua personale band, il piccolo grande cantante di origini italiane è stato e rimarrà uno dei massimi interpreti di riferimento per le nostre amate sonorità. Quattro titoli, ‘Angry Machines’, ‘Magica’, ‘Kill The Dragon’ e ‘Master Of The Moon’, ristampati con audio remastered (il lavoro è stato seguito da Wyn Davis, collaboratore di lunga data al fianco di R. J. Dio, ingegnere del suono per Foreigner, Dokken, Starship, Heaven & Hell, Great White, John Norum), sia in versione CD doppio, con l’aggiunta di varie bonus, sia in formato vinile.
‘Angry Machines’ – Risente leggermente della svolta modernista del suo predecessore ‘Strange Highways’ (la line up è praticamente la medesima, con Jeff Pilson, Vinnie Appice, Tracy G. e l’arrivo di Scott Warren alle tastiere), se non altro per le melodie cupe e per l’uso di alcuni arrangiamenti. Per chi ha apprezzato i Black Sabbath pesanti e cadenzati di ‘Dehumanizer’ ritroverà le medesime sonorità, con brani sviluppati per mezzo di ritmi scanditi in modo ossessivo. Tracce come "Stay Out Of Mind", "Big Sister" e "Double Monday" svelano un lato molto più cupo e sofferto, e forse la scelta ricaduta sul chitarrista Tracy G. non si è rivelata azzeccatissima: tecnico, ma non sempre in grado di cogliere con il suo strumento il mood dei vari brani. Il dischetto bonus raccoglie 10 tracce live estratte dal ‘Angry Machines Tour del 1997’ ma ovviamente la parte da padrona la fanno i classici: "Don’t Talk To Strangers", "Long Live Rock And Roll", "Rainbow In The Dark" e "The Last In Line". A corollario anche due perle dal glorioso passato con Rainbow ("Man On The Silver Mountain" in versione più ridotta) ed alla corte del Sabba Nero ("Heaven And Hell"), interpretata in modo mostruoso dal piccolo cantante.
‘Magica’ – Nelle intenzioni avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una saga sviluppata su tre album, ma a causa della prematura scomparsa di Ronald James Padavona, ‘Magica’ rimarrà l’unica testimonianza. Nonostante il cambio della formazione, da segnalare il rientro di Craig Goldy (già spalla di Dio ai tempi di ‘Dream Evil’), di Jimmy Bain (insieme ai tempi dei Rainbow e nei primi classici album con la band Dio) e Simon Wright, che per un breve periodo prestò le sue bacchette agli AC/DC, l’ottavo studio album non lascia un segno indelebile. Il contributo dei nuovi arrivati si limita alle mere performance individuali, in quanto la scrittura in troppi passaggi si arena su schemi ripetitivi e già affrontati nel recente passato. Il dischetto bonus contiene la riproposizione, quasi integrale, delle tracce di ‘Magica’, ma la vera chicca è l’unica traccia terminata ("Electra") che avrebbe dovuto fare bella figura su ‘Magica 2’: da segnalare anche un lungo speech in cui R. J. Dio racconta la genesi del concept album. Per chi dovesse acquistare la ristampa nella versione doppia in vinile, "Electra" è disponibile nella versione da 7”.
‘Kill The Dragon‘ – Il drago da combattere ed uccidere è un riferimento all’uso smodato della tecnologia. Così dichiarò Dio in un’intervista, ma di fatto l’immagine in copertina, oltre ai contenuti, riportano la band su lidi più cari ai fan, ovvero ad un ritorno al metal classico e più sostenuto in termini di velocità. Terreno fertile per le scorribande di Doug Aldritch (Lion, Bad Moon Rising, Whitesnake, The Dead Daisies), l’ascia perfetta (chiamato a sostituire Craig Goldy) per risollevare e smuovere il sound dei Dio che si era fin troppo stratificato. L’ispirazione di Aldrich giova a tutta la band ed alla realizzazione di ‘Kill The Dragon’, seppur lontano dai fasti di ‘Holy Diver’ e ‘The Last In Line’, è un album finalizzato e rappresentativo del ruolo e dello stilo dei Dio. La scrittura è omogenea tra stilettate (la title track e "Better In The Dark"), brani dall’impronta rocciosa ("Guilty", "Before The Fall" e "Push": quest’ultima pubblicata come singolo con relativo video con ospiti i Tenacious D). "Throw Away Chldren" fu scelta, in un primo momento come sequel del progetto ‘Hear ‘n Aid’, ma purtroppo, per varie ragioni, non se ne fece nulla. Il CD bonus contiene 6 trace live registrate nel periodo 2002/2003, su tutte svettano due versioni al fulmicotone di "I Speed At Night" e "Stand Up And Shout": due classiconi del metal mondiale!
‘Master Of The Moon’ – Come in una staffetta, Goldy rientra tra i ranghi sostituendo Aldritch, e non sarà un caso che a risentirne è proprio il songwriting. Tenuta salva una profonda solennità che avvolge ‘Master Of The Moon’ (la title track, "The Man Who Would Be King" ed "I Am"), il resto ha l’amaro sentore di déjà vu. Le tracce live bonus sono solo quattro, ma spicca una versione molto dilata di "Heaven And Hell", oltre al recupero di "Rock And Roll Children" pescata da ‘Sacred Heart’: ma il brano interessante è quella "Prisoner Of Paradise", che idealmente chiude il sipario sulla carriera incredibile di Ronnie James Dio. Ci piace pensare che in questo momento Ronnie sia veramente prigioniero del Paradiso e siamo sicuri che dall’alto dei cieli, avvolto da un lussuoso arcobaleno, saprà tenere compagnia, narrando agli angeli con la sua voce, storie di castelli draghi ed eroi senza macchia.
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